SALERNITANA: DA LECCE SEGNALI INCORAGGIANTI

Intanto una premessa fondamentale: il punto raccolto a Lecce, campo difficile per antonomasia, contro un avversario ostico e che riserverà non poche sorprese nel corso della stagione, vale tanto, pesa tanto. Il fatto poi di aver agguantato il pari in extremis e di averlo fatto recuperando per due volte lo svantaggio è un ulteriore dato positivo, sintomatico di forza, tenacia, determinazione, consapevolezza, qualità morali che lasciano ben sperare per il futuro. Senza questa doverosa e necessaria premessa risulterebbe poi, incomprensibile la lettura delle cose da correggere, dei limiti da superare; farlo con la consapevolezza di avere alle spalle qualcosa di estremamente solido, robusto non può che incoraggiare l’ottimismo che accompagna l’avventura di quest’anno. Ed allora, cosa ha detto la gara di Lecce, la seconda del campionato? Ha detto, per esempio, che la Salernitana, per quanto possa sembrare strano è ancora un cantiere aperto, un cantiere in cui tutte le eccellenze presenti non hanno ancora trovato un’esatta dimensione a cominciare, per esempio, dal modulo e non è un caso che le cose migliori la squadra di Colantuono le abbia fatte vedere quando è passata dalla difesa a tre a quella a quattro con l’inserimento di un centrocampista in più, Di Tacchio, risultato – poi – alla distanza tra i più positivi della serata trascorsa in salento. Il rovescio della medaglia è, però, rappresentato dall’impiego di Vitale. Il mancino napoletano, sempre e costantemente in difficoltà quando c’è da difendere, va in confusione quando ci si difende a “tre” e lui è il quinto centrocampista di sinistra, addirittura in apnea quando si passa alla difesa a “quattro”. Nulla di nuovo sotto il sole; i limiti difensivi dell’ex Ternana erano ben noti a tutti. Colantuono già l’anno passato aveva ovviato a questo limite impiegando Pucino a sinistra e non è detto che ritorni su quest’opzione dal prossimo impegno a prescindere che si giochi a “tre” o, meglio ancora, a “quattro”. Per il centrocampo dovrebbe essere, invece, solo questione di tempo. Di Gennaro e Akpra Akpro, al top della condizione sono due “lussi” per il campionato cadetto, non c’è dubbio alcuno, metre sul terzo centrocampista c’è ancora da trovare la soluzione definitiva. Castiglia, gol a parte, appare troppo leggerino e spesso avulso dal gioco, meglio Di Tacchio che però ha caratteristiche diverse, forse meriterebbe maggiore considerazione Odjer, discorso – questo – che vale anche per Bocalon il cui ingresso in campo si è rivelato ancora una volta decisivo. Il doge, al momento, è l’attaccante più in palla; piaccia o non piaccia è quello che più sente la porta, probabilmente anche quello che meglio riesce a sfruttare tutto il lavoro sporco e non di Djuric. Aspettando il miglio Jallow, Bocalon appare un insostituibile.

Autore dell'articolo: Marcello Festa

1 commento su “SALERNITANA: DA LECCE SEGNALI INCORAGGIANTI

    Marius

    (Settembre 3, 2018 - 6:06 pm)

    D accordo su bocalon attaccante che sa muoversi conosce i molto bene i movimenti offensivi al contrario dijuric e levati abbastanza statici vitale un disastro nella fase difensiva

I commenti sono chiusi