SALERNITANA NUMERI DA TESTA… CODA

In gergo calcistico si dice che la classifica ed i valori di un campionato cominciano a delinearsi quando i giocatori indossano le magliette a maniche lunghe. In pieno autunno, insomma. A stagione inoltrata. Soprattutto nel campionato cadetto. Sarà che si sta assistendo ad una metamorfosi stagionale, sarà che gli slogan del calcio parlato si stanno progressivamente inflazionando, sarà quel che sarà, ma una prima analisi dopo sette partite va comunque fatta. Con il beneficio dell’inventario e con la speranza che dopo il primo sesto della stagione passata all’archivio il bilancio sia molto più roseo per i colori granata. Fin qui, invece, le tinte sono sbiadite ed un tantino preoccupanti.

I sannino boys hanno collezionato sei punti in sette gare di campionato. Meno di un punto a partita: media retrocessione diretta. E’ anche vero che questa squadra ha affrontato alcune tra le formazioni accreditate per il salto di categoria, ma è altrettanto vero che le “stecche” sono arrivate con squadre più abbordabili, sulla carta, come Novara, Vicenza e Spal. Contro Spezia e Verona, a cui non va dimenticato il Cesena invece, Rosina e compagni paradossalmente sono riusciti a conquistare sempre un punto. L’unico successo ottenuto finora dall’undici di Sannino è quello conquistato contro il Trapani di Serse Cosmi all’Arechi. Per il resto tre sconfitte e altrettanti pareggi. C’è di più. C’è una tenuta difensiva che rischia di tronare ad essere il tallone d’achille della squadra così come accaduto nella passta stagione quando il pacchetto arretrato granata era un’autentica gruviera. Sannino lo sa bene, il tecnico ha subito puntato l’indice sulla solidità difensiva come elemento imprescindibile per ottenere i traguardi prefissi, ma nei fatti le intenzioni sono rimaste parole al vento. Soltanto in due occasioni la porta granata è rimasta imbattuta: contro il Cesena, soffrendo in maniera eccessiva, e con il Trapani a mani basse. Poi Terracciano è sempre stato costretto a raccogliere il pallone in fondo al sacco. E’ successo a La Spezia, con il Verona, a Novara, per ben tre volte con il Vicenza ed altrettente contro la Spal: in totale nove gol in sette partite. A conti fatti Bernardini e compagni incassano più di un gol a partita. Anche in questo caso i numeri sono impietosi e… pericolosi.

Per fortuna c’è anche un positivo rovescio della medaglia. Per fortuna c’è un reparto offensivo che sta facendo comunque il suo dovere e che usa soprattutto la testa. Quella di Coda e Donnarumma. I gemelli del gol e Rosina stanno tenendo fede alle attese: tutti e tre hanno già realizzato due gol a cui si aggiungono le reti di testa di Della Rocca e Vitale, rispettivamente contro il Vicenza e il Trapani. In tutto otto reti: una doppietta a testa per gli attaccanti (Donnarumma entrambe di testa e Coda un’inzuccata vincente e un eurogol a Ferrara); un gol per il centrocampo ed uno proveniente dalla difesa. Delle squadre che stazionano nella parte destra della classifica, la Salernitana vanta un attacco di assoluto spessore, ma una difesa che deve necessariamente registrare i meccanismi per non patire le pene della scorsa stagione. Siamo alla settima di andata, il tempo c’è, ma che non si sprechi.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta