SALERNITANA, ORA E’ “PAREGGITE” ACUTA

La Salernitana non sa più vincere e non bastano nemmeno il carattere e la grinta e la capacità di sfruttare l’episodio, come il gol di Aya su calcio piazzato a dieci minuti dalla fine. Il Vicenza ha ripreso la partita con un tiro di Giacomelli dalla distanza, complice anche una incertezza di Belec, forse non aiutato dal vento, ma non ha rubato nulla. Ancora una volta, alla fine della fiera, il pari non è un risultato scandaloso, sebbene resti il rammarico del rigore fallito da Tutino. L’errore dal dischetto del bomber granata ha rimandato il momento in cui la parità si sarebbe spezzata, ma la Salernitana era stata comunque brava a tenere botta, a non abbattersi e a sfruttare l’occasione avuta nel secondo tempo dopo quella di Capezzi a metà ripresa. La squadra granata ancora una volta ha scelto di interpretare una partita di attesa e ripartenze, affidandosi agli scatti di un generoso Tutino, che è in un eccellente momento di forma, e agli stacchi aerei di Djuric, che, però, comincia a sentire la fatica. Questa scelta di Castori di affidare all’avversario il pallino del gioco sta cominciando a pagare meno rispetto all’avvio di stagione quando la difesa era quasi ermetica e riusciva a difendere anche il minimo vantaggio, una volta che questo fosse stato acquisito. E’ vero che il calcio è fatto pure di episodi, ma, dopo il quarto pareggio di fila, la Salernitana sembra aver perso un po’ di inerzia in classifica. Più che guardare la graduatoria, però, forse alla squadra di Castori converebbe guardare dentro di sé e cercare di capire se ci siano strumenti e presupposti per provare a proporre un altro spartito tattico o comunque qualche variazione sul tema. Una manovra con più qualità per schivare le insidie della fatica fisica e mentale che finora c’è voluta per scalare posizioni in classifica potrebbe essere una soluzione. Toccherà a Castori, ovviamente, tirare le somme.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto