SALERNITANA: PARI DI CARATTERE, MA SI PUO’ MIGLIORARE

Un punto dai due volti. A Brescia la Salernitana avrebbe potuto vincere con relativa tranquillità se, dopo il gol di Schiavi giunto sul finire del primo tempo, in avvio di ripresa Coda avesse avuto le gambe e la lucidità per sferrare il colpo del ko. Dopo l’errore del centravanti, invece, la partita aveva cambiato padrone con le giovani rondinelle di Boscaglia capaci di ribaltare il punteggio grazie al talento di Morosini, in estate cercato dalla Lazio e poi rimasto al Rigamonti ed a quel punto la Salernitana ha rischiato grosso. Sul primo gol c’è stata una catena di errori, l’ultimo dei quali commesso da Colombo, che si è fatto tagliare fuori da Coly, uno dei tanti giovani schierati dai locali, che ha poi offerto l’assist a Morosini. Dopo il gol del pareggio, la Salernitana ha vissuto una fase difficile della gara in seguito all’espulsione di Moro ed infatti è arrivata anche la seconda rete del Brescia, anche se il corner da cui la stessa è scaturita era stato viziato da un fallo commesso ai danni di Lanzaro non ravvisato dal direttore di gara. L’inferiorità numerica aveva costretto a Torrente a modificare l’assetto della squadra, lasciando Gabionetta nel ruolo di punta e chiedendo a Troianiello e Rossi, entrati dalla panchina, di fare legna sulle corsie laterali. Nel momento di massima difficoltà la squadra granata ha tirato fuori il carattere ed ha fatto prevalere la sua superiore esperienza trovando sull’asse Pestrin- Gabionetta il gol del pareggio a pochi minuti dalla fine. Il brasiliano ha estratto dal cilindro un altro pezzo di bravura. Controllo a seguire e tocco sotto sull’uscita del portiere e pareggio che vale tanto per il morale. La prodezza di Gabionetta ha azzerato i rimpianti, ma non ha oscurato le cose negative che si sono viste a Brescia dove la Salernitana è andata in difficoltà sul piano del ritmo, pagando dazio sugli esterni difensivi con Colombo e Franco spesso in difficoltà. La manovra è stata meno continua ed è mancata l’intensità vista nel derby. Siamo all’inizio, però, e tutto rientra in un processo di fisiologico adattamento alla categoria, anche se all’orizzonte si prospetta già una settimana di quelle che in serie B possono fare la differenza con tre gare in sette giorni nelle quali la qualità, ma soprattutto la freschezza fisica e la panchina lunga possono risultare determinanti.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto