Il quinto pareggio della gestione Menichini ha confermato che la Salernitana, dopo il cambio in panchina, ha l’attitudine a rimontare e la forza di carattere per non abbattersi dopo aver subito un gol. L’altra faccia della medaglia, però, è che la squadra granata continua ad incassare reti scolastiche a causa di errori che si ripetono e dei quali non si viene a capo. Un cross dalla fascia, una traiettoria leggibile, un pallone apparentemente innocuo: il gol del Perugia è arrivato quasi dal nulla, al primo affondo, neanche tanto pericoloso, degli umbri. La difesa granata è stata bucata per la nona volta di fila ed ha concesso un gol ancora una volta figlio di un errore più che di una prodezza altrui. Neanche il ritorno alla difesa a cinque è riuscito a garantire quella solidità che resta una chimera, ma che è indispensabile trovare per poter sperare nella salvezza. La Salernitana, infatti, riesce a trovare la via del gol, ma non può pensare di doverne segnare sempre uno in più degli avversari bensì deve essere in grado di subirne uno in meno. Per salvarsi, insomma, non si deve subire gol con tanta facilità, altrimenti i piani di rimonta si complicano. Nelle otto gare della gestione Menichini la Salernitana ha ottenuto otto punti, frutto di una sola vittoria, cinque pareggi e due sconfitte. La media di un punto a partita non ha finora consentito ai granata di annullare il distacco dalle rivali, anche se la zona playout è a due punti e la salvezza diretta a quattro. Il punto del Curi è stato prezioso perchè ha permesso a Moro e soci di muovere la classifica e di rosicchiare una lunghezza ad alcune delle dirette concorrenti. Fossero arrivati dei pareggi anche contro Pro Vercelli e Lanciano, tanto per citare i due scontri diretti persi in casa che fanno ancora gridare vendetta, la situazione sarebbe un po’ più rosea. Con dieci partite da giocare, però, tutto è ancora possibile se solo la Salernitana riuscisse a farsi rispettare in casa. All’Arechi i granata giocheranno sei partite da qui a fine campionato, cinque delle quali saranno scontri diretti. La prima delle sei restanti sfide interne, però, sarà con il Bari che è squadra di alta classifica. I galletti arriveranno all’Arechi galvanizzati da due successi di fila, l’ultimo dei quali, a Novara, ha posto fine ad una lunga astinenza esterna. Il Bari versione trasferta ha perso punti contro gran parte delle squadre pericolanti a dimostrazione del fatto che, quando incontra squadra che vanno a caccia di punti salvezza con determinazione e con il giusto atteggiamento tattico, la formazione di Camplone trova difficoltà ad esprimere la sua indubbia qualità tecnica. Il rush finale per la Salernitana comincerà sabato sera, alla vigilia di Pasqua, con un impegno sulla carta ad alto coefficiente di difficoltà, ma i granata si sono espressi al meglio proprio contro le squadre più forti del campionato. Nelle ultime dieci partite, infatti, la Salernitana ha vinto contro Brescia e Cesena, parerggiando con Crotone, Pescara ed Entella tutte formazioni di alta classifica, fermando il Perugia ed il Trapani che sono ai confini della zona playoff e perdendo solo con lo Spezia. Contro le grandi senza paura ed anche con meno punti conquistati di quelli che avrebbe meritato: ora la Salernitana deve fare qualcosa in più, trasformando finalmente l’Arechi in quel fortino che nei momenti decisivi non ha mai tradito. Solo tornando a vincere in casa, in fondo, ai granata sarà possibile incrementare la media punti e tirarsi fuori dalla zona che scotta.
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