SALERNITANA: QUANTO MANCA LA VITTORIA IN TRASFERTA

Otto mesi e mezzo dall’ultima volta in regular season, cinque in assoluto: il tassametro corre, i giorni passano, le partite in trasferta senza vittoria diventano sempre di più. Per la Salernitana i tre punti in campo esterno sono diventati una sorta di tabù. L’anno scorso, in tutta la stagione regolare, i granata vinsero solo una volta, a Cesena, grazie al rigore di Coda ed alla zuccata a tempo scaduto di Bagadur. Una vittoria in ventuno tentativi rendono l’idea di quanta fatica i granata abbiano fatto lo scorso anno lontano da casa. Poi, arrivò la vittoria sonante nel match di andata dei playout – 4 a 1 sul campo del Lanciano – a sistemare le cose, ad addolcire la pillola e a far tirare quel sospiro di sollievo che era negli auspici di tutti. Dopo un anno in affanno, vissuto trattenendo il fiato, quel poker esterno della squadra di Menichini fu una liberazione, la pietra tombale su una stagione da incubo che, per fortuna, si avviava a conclusione senza conseguenze negative. Quest’anno, almeno finora, la musica non è cambiata. In trasferta la squadra di Sannino sta ricalcando il rendimento della passata stagione. Pochi punti conquistati e le solite, immancabili amarezze. Lontano dall’Arechi la Salernitana aveva cominciato abbastanza bene col pareggio di La Spezia, seguito, però, dalla sconfitta di Novara. A Cesena arrivò un pari prezioso, ma a Ferrara i granata incapparono in una sconfitta rocambolesca e con tanti rimpianti. Altri rimpianti sono legati al pari di Brescia, maturato dopo il vantaggio iniziale, e quello senza gol di Ascoli. Due occasioni perse che pesano sulla classifica dei granata che nell’ultimo viaggio fuori casa sono stati sconfitti a Cittadella. In totale la squadra di Sannino vanta quattro pari e tre sconfitte in trasferta ed è una delle sette squadre che non abbiano ancora rotto il ghiaccio fuori casa. Il Latina lo ha fatto nel turno scorso, violando il Menti di Vicenza. I pontini sono imbattuti in casa dove hanno cominciato con le marce basse: quattro pareggi nella fase iniziale, poi i successi su Trapani e Bari. Il Latina non ha mai perso in casa, la Salernitana non ha ancora vinto in trasferta. Nel suo unico faccia a faccia con i pontini Sannino la spuntò quando era alla guida del Catania e chissà che questo precedente non sia di buon auspicio unitamente al fatto che c’è sempre una prima volta. E domani, al Francioni, ce ne potrebbero essere due in un colpo solo qualora Rosina e soci piazzassero l’acuto. Sarebbe il primo hurrà esterno dei granata ed il primo scivolone interno dei laziali. Certo, la cabala conta fino ad un certo punto e non va in campo. Per cui, al di là di statistiche e numeri di qualsiasi genere, conterà altro. Sagacia tattica, approccio giusto alla partita, voglia di lottare per conquistare qualcosa di importante andando oltre difficoltà, limiti e, magari, paure. La vittoria sulla Ternana ha regalato punti d’oro ed un po’ di serenità al gruppo ed ora è tempo di dare continuità e sostanza al risultato casalingo per poter cominciare compiutamente quel processo che si definisce “svolta” e che è quel momento in cui una squadra acquista consapevolezza di sè, identità e padronanza dei meccanismi di gioco, tali da consentirle di migliorare la sua classifica quasi senza accorgersene. A Latina è in palio questo più dei punti nello specifico. La Salernitana dovrà dimostrare, pertanto, di essere cresciuta sotto questo aspetto, avendo la percezione dell’occasione che ha davanti a sè: più che farsi angosciare dall’ansia da risultato, infatti, i granata dovranno farsi ingolosire dalla prospettiva di poter fare dei passi avanti sotto tutti i punti di vista. E’ questa la chiave di volta della stagione. Cambiare mentalità e punto di vista è il segreto per migliorare.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto