SALERNITANA: UNA SINFONIA SENZA TENORI

Il dubbio amletico, non è solo il tormentone sanremese, ma traslato sul rettangolo verde il rebus sulla coesistenza di Rosina, Coda e Donnarumma. Possono giocare insieme i tre tenori senza alterare gli equilibri di gioco e di squadra? Anche Sannino, che ha preceduto Bollini sulla panchina granata, ha provato a mettere insieme i tre senza però riuscire a trovare al quadra del cerchio, costringendo, ad esempio, il capitano ad un sfiancante lavoro in mediana che ne limitava l’estro e la fantasia. Bollini si è espresso sull’argomento, subito dopo il successo di lunedì scorso contro il Latina allo stadio Arechi, peraltro in rimonta, cosa mai accaduta quest’anno eccezion fatta che con la Ternana in inferiorità numerica. Il tecnico ha spiegato che difficilmente i tre possono essere schierati insieme per questione di centimetri… E non solo, verrebbe da aggiungere. L’unica soluzione sarebbe il 4-2-4. Un’ipotesi – ha argomentato Bollini – praticabile in determinati frangenti, contro determinati avversari e in presenza di una condizione atletica importante da parte degli “attori-tenori”. Insomma un modulo che il tecnico mantovano preferisce considerare come variante in corso d’opera, non come dogma avendo ormai catechizzato la squadra secondo il “4-3-3”. Soprattutto con Minala in campo, che sabato si riprenderà una maglia da titolare nel centrocampo della Salernitana dopo la squalifica scontata il giorno di pasquetta, il tridente garantisce affidabilità, tenuta e solidità. E’ anche vero che qualsiasi variazione sul tema, anche la più spregiudicata e offensiva, in presenza di una buona gamba può comunque essere proposta con buoni risultati. Quindi il problema non si porrebbe visto che neppure la qualità manca. E proprio la “qualità” fino ad ora espressa solo a tratti da Rosina e Donnarumma potrebbe rivelarsi vincente in queste ultime sei sfide di regular season, sei sfide che le avversarie affronteranno avendo ormai dato fiato a tutte le proprie riserve, avendo poco o nulla di nuovo da proporre e che, invece, la Salernitana potrà affrontare con apparente scioltezza, con la consapevolezza, quasi la certezza, di non aver ancora ottenuto il massimo dal potenziale offensivo di cui dispone. Enigmi, a tratti “pesi”, per tre quarti di stagione, Rosina e Donnarumma potrebbero ora rivelarsi decisivi e determinanti spazzando via in appena 540′ minuti i dubbi, i patemi e le incertezze di un campionato intero. Mancano sei partite alla fine della stagione: 18 punti a disposizione, tre gare in trasferta e altrettante in casa. Con ogni probabilità la quota play off si aggira intorno ai 62 punti. Numeri alla mano la Salernitana dovrà fare 13. In tutti i sensi. Dovrà avere un cammino “super” come ha ammesso il suo stesso allenatore. Per farlo avrà bisogno dell’apporto di tutti. Anche dei tre tenori. Poco importa che la sinfonia granata sia un assolo oppure corale. L’importante è l’equilibrio. L’importante è che l’orchestra suoni una musica scandita da punti pesanti in ottica play off promozione.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta