Allenamento mattutino al Mary Rosy per la Salernitana alla vigilia della sfida interna col Frosinone. Per la gara di domani Paulo Sousa pensa a qualche novità di formazione dalla cintola in su. In difesa, infatti, dovrebbero giocare ancora Lovato, Gyomber e Pirola. Sugli esterni conferme per Bradaric a sinistra e Mazzocchi a destra. Il terzino di Barra ha reso omaggio a San Matteo, recandosi in Cattedrale al termine dell’allenamento. Spingerà ancora lui a destra, visto che Sambia è scivolato indietro nelle gerarchie del tecnico che pensa a Kastanos per dare qualità e geometrie sulla trequarti. Novità possibili in cabina di regia dove Martegani è in predicato di esordire dal primo minuto. Il duttile centrocampista italo- argentino dovrebbe prendere il posto di Bohinen e far coppia con il confermato Legowski, pedina fondamentale per dare equilibrio alla mediana ancor di più dopo l’infortunio occorso a Lassana Coulibaly alla vigilia della precedente gara interna contro il Toro. In avanti, invece, c’è Kastanos pronto a tornare titolare e a ricomporre la coppia di trequartisti con Candreva. Il punto interrogativo riguarda la maglia di centravanti. Botheim cerca la conferma, Ikwuemesi ha dato prova di poter garantire altre caratteristiche in prima linea rispetto al norvegese mentre Cabral potrebbe sparigliare le carte, facendo valere rapidità e capacità di trovare la porta dalla distanza agendo da falso nove. Questo è l’ultimo e forse più importante dubbio di formazione. Sousa valuterà ogni cosa e scioglierà le riserve dopo la seduta di domani che sarà dedicata al risveglio muscolare. A secco di vittorie dopo quattro giornate e a digiuno di gol nelle ultime due partite, la Salernitana sa che è tempo di svoltare. Il Frosinone è un osso duro, ha entusiasmo, fiducia e fame ed il conforto dei risultati che aiuta non poco. La prevendita è stata al ribasso rispetto alle cifre registrate per la gara col Torino. Giocare ancora una volta a metà di un pomeriggio feriale non ha certo aiutato sotto questo aspetto. Conterà, però, riuscire a stringersi intorno ad una squadra che ha sicuramente delle difficoltà, ma che ha anche raccolto meno di quanto avrebbe meritato finora. Resta sullo sfondo da chiarire la posizione di Boulaye Dia che è sicuramente l’arma in più in attacco, ma solo a patto che sia sintonizzato sulla giusta lunghezza d’onda.
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