Una partita, mille motivi di interessi. Prove di futuro all’Arechi su più tavoli, tanto che questo Salernitana – Cosenza pare giocarsi in realtà parallele. C’è quella del campo e di una classifica che lascia aperte tante ipotesi e che, in caso di successo, aprirebbe ai granata prospettive interessanti; c’è quella legata all’aspetto ambientale e che racconta di una tifoseria che, dopo le spaccature del recente passato, ha voglia di compattarsi e che ha un obiettivo comune: il bene della Salernitana. Realtà parallele prima, durante e dopo la partita di domani. Da ieri, infatti, in città sono stati affissi manifesti contro Claudio Lotito, anche se il problema di fondo è la multiproprietà. Lotito a Salerno, come De Laurentiis a Bari, infatti, hanno offerto a due piazze in difficoltà un’ancora di salvataggio, traghettando in maniera veloce le rispettive squadre fuori dall’inferno della serie D. Tuttavia, due piazze così orgogliosamente e tenacemente legate alle proprie tradizioni ed ai propri colori non possono restare eternamente nel limbo. Si sogna in grande a Pordenone, non si vede perchè non lo si possa fare a Salerno o a Bari, laddove la presenza al vertice del club di un imprenditore già impegnato nel mondo del calcio ai massimi livelli nazionali e non solo è stata, da una parte, preziosa per ricostruire velocemente dalle macerie, ma rischia di trasformarsi in un freno alle ambizioni legittime di due tifoserie appassionate e calorose. Esistono norme precise sull’argomento, ma è altrettanto veri che ad esse si è derogato proprio nel caso specifico di Salerno. In regime di deroga e con lo status di colonia, però, non si può vivere in eterno e la tifoseria granata vuole chiarezza su questo versante. Ecco perchè domani dovrà essere l’occasione per manifestare, oltre all’indiscusso attaccamento alla maglia, le ragioni di un disagio che deve essere recepito dalla proprietà e dagli organi competenti. In questo contesto si inserisce una gara che, se non ci fossero state tutte queste ineludibili implicazioni, sarebbe stata semplicemente sentita come da tradizione ed avrebbe richiamato allo stadio tanta gente per il semplice motivo che la Salernitana ha la possibilità di spiccare il salto in classifica. Ed è proprio questo che deve far riflettere Lotito, Mezzaroma e la Figc. Se una piazza così calorosa come Salerno potesse competere senza la paura di doversi risvegliare sul più bello dal sogno e tornare ad una realtà che in questi anni è stata costellata da troppe amarezze ed offese, il calcio tornerebbe ad essere un fenomeno di massa, capace di unire e di regalare gioia. La multiproprietà mortifica sogni ed ambizioni, almeno per come è catalogata oggi e per come viene inquadrata a livello normativo ed allora è più che mai necessario ora affrontare il problema, senza soluzioni all’italiana. Per la gara di domani Ventura potrebbe tornare al 3-5-2 più per la mancanza di una soluzione affidabile nel ruolo di terzino destro che per un atto dogmatico. Il 4-4-2 di Pescara è piaciuto ed intriga e potrebbe tornare presto d’attualità come potrebbe avere una nuova chance Alessio Cerci. Soffiano venti di pace tra l’ex Toro e la società granata e questo potrebbe chiudere il mercato in entrata per l’attacco, lasciando uno spiraglio per un centrocampista (a patto che parta Firenze) e, magari, proprio per un terzino destro.
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