SALERNITANA, VINCERE E SPERARE –

Non è la situazione ideale, non è quella che si sperava ma è quella in cui ora la Salernitana si trova. Stasera, con il recupero della giornata numero 34, si chiude la regular season del campionato cadetto. Si fossero giocate lo scorso 21 aprile, le gare in programma oggi avrebbero tutte avuto un senso diverso. Invece, e assai beffardamente anche, l’unica partita che sa di spareggio è proprio il derby granata tra Cittadella e Salernitana. Pareggiando, potrebbero entrambe sprofondare in C, ma la squadra di Marino avrebbe anche in caso di divisione della posta una chance. Chi dovesse vincere, invece, potrebbe avere maggiori speranze di agganciare almeno il posto playout. Vincere e sperare, insomma. Già vincere sarà difficile perché si troveranno contrapposte due squadre consapevoli della posta in palio e schiacciate dal peso della responsabilità. Il Tombolato sarà praticamente sold out e ci saranno circa 1500 tifosi della Salernitana. Tre anni dopo la prima storica salvezza in massima serie, a distanza di due anni dal miglior campionato di sempre in A della sua storia, la Salernitana di Danilo Iervolino rischia di tornare in C, categoria abbandonata nel 2015 al termine di un esaltante testa a testa col Benevento. La situazione in cui la squadra si trova è figlia di errori che vengono da lontano. I dissidi con Sousa, il balletto dei direttori sportivi e di allenatori, il taglio degli investimenti e l’aumento dei costi: le responsabilità sono ben precise ed il campo è solo una conseguenza di una incapacità gestionale che dovrebbe indurre Iervolino a spostare le sue attenzioni dalla parte tecnica a quella amministrativa. E’ nelle stanze dei bottoni che si scrivono le sorti di un club. Il campo è specchio e conseguenza delle scelte manageriali.

Autore dell'articolo: Redazione