SALERNO ED I GIOVANI: LA STORIA RACCONTA…

La Salernitana è la squadra con l’età media più alta della serie B, la Lazio è dodicesima in serie A. La differenza sta nel fatto che nella rosa di Torrente ci sono pochissimi giovani, mentre Pioli può disporne in numero maggiore. In biancoceleste giocano titolari alcuni ragazzi di grandissima qualità, in granata il reclutamento è stato tardivo e questo ha fatto sì che la pesca non fosse di quelle miracolose. Keita, Kishna, Milinkovic- Savic, per non parlare di Felipe Anderson, sono talenti cristallini sui quali la Lazio ha investito e che potranno in futuro garantire importanti ritorni economici. A Salerno si è fatta un’altra scelta: pochi giovani, due soli giunti dalla Lazio, altri tre presi nelle ultime battute di mercato. Il risultato è che Torrente ha una rosa matura e pochi ricambi. Il tecnico ha dato fiducia a Strakosha nelle prime due partite, ma poi ha puntato sul più esperto Terracciano. Il portiere albanese aveva commesso un errore nel derby con l’Avellino, ma se è stato bruciato ciò non è da imputare alla piazza. Se una società crede in un giocatore, infatti, deve avere la forza di imporlo anche e soprattutto quando sbaglia. Per giustificare la scarsa attenzione dedicata al mercato degli under, la società ha spesso detto che Salerno non è la piazza giusta in cui far crescere i giovani. Affermazione, questa, che cozza con la verità storica. E’ vero che a Salerno il rischio che un giovane possa avvertire di più la pressione della piazza c’è, ma è pur vero che se il giovane ha qualità e carattere sa imporsi. La storia lo dimostra. A Salerno si è vinto anche e soprattutto quando si è puntato sui giovani. La Salernitana di Delio Rossi conquistò la B e sfiorò la serie A coronando un percorso avviato negli anni precedenti ed impreziosito dall’arrivo di calciatori del calibro di Fresi, Tosto, Chimenti. Nell’anno della promozione in A a Salerno arrivò Marco Di Vaio. E, l’anno dopo, Vannucchi, Rossi, Gattuso, Di Michele erano tra i compagni di squadra del bomber romano. La verità sta nel mezzo, dunque. Il segreto è saper scegliere e, magari, conoscere la materia. Giovani, istruzioni per l’uso. Salerno sa come si fa. La società lo tenga in mente per il futuro.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto