SALERNO, L’ADDIO A ROBERTO GUARIGLIA –

“Con te se ne va un pezzo della storia di Salerno”. Ha ragione il fotografo Tano Pecoraro, uno dei tantissimi che da quando si è diffusa la notizia della scomparsa di Roberto Guariglia, ha dedicato un post sulla sua bacheca a colui il quale senza ombra di dubbio può essere definito il mito salernitano degli anni 90, di cui fu uno dei massimi protagonisti. In quella Salerno che, nel pieno della sua esplosione scopriva la notte e la Movida, in quella Salerno da bere che si affacciava nel mondo, Roberto Guariglia aprì una finestra. Non c’era evento, fiera, notte in discoteca, mitiche quelle prima al Cancro e poi al Fuenti, che non

avessero la sua firma. Per molte ragazze, di bellezza superiore alla media, entrare a far parte del suo gruppo di lavoro come hostess era il primo trampolino di lancio. Gentiluomo, sorridente, cordiale e disponibile, è scomparso nella notte, a 62 anni, dopo essere già scomparso dalla scena salernitana da un bel po’, subito dopo i primi problemi di salute ed nel 2012 l’ultimo tentativo di organizzare un evento: Salerno è moda. Non andò bene. Fu lontano anni luce dal clamore e dalla gloria delle sue mitiche organizzazioni. Lo aveva ricordato bene Gabriele Bojano, il collega del Corriere del Mezzogiorno che come professionista era stato al fianco di Roberto Guariglia nel suo evento più grande: New Model Today. Il concorso di Talent Scout

alla ricerca di nuovi volti da dare alla moda proiettò la passerella di Salerno nel jet set internazionale portando alla scoperta di donne come Charlize Theron, Anna Falchi, Josephine Alessio, solo per ricordarne alcune.
E per molti il pensiero rispetto alla scomparsa di Roberto può essere sintetizzato in quello che ha scritto il parlamentare salernitano Gigi Casciello: “Con Roberto se ne la nostra giovinezza, gli anni in cui felici e storditi, da lui imparammo con il sorriso triste che nella notte c’era la parte più vera di noi”. I funerali di saranno domani, 9 ottobre, alle ore 11 nella chiesa di San Francesco a Salerno.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro