SALERNO RICORDA GIANCARLO SIANI, IL GIORNALISTA “GIORNALISTA” –

Le persone per scegliere devono sapere, devono conoscere i fatti. E allora quello che un giornalista “giornalista” dovrebbe fare, è questo. Informare. E’ il pensiero di Giancarlo Siani quello scritto sul murale inaugurato questa mattina nel piazzale del Centro Sociale di Pastena. Realizzato dal writer McNenya, all’anagrafe Stefano Santoro, insieme con Giuseppe De Martino, in arte Amed, stamani in occasione della Giornata della Memoria dei giornalisti uccisi dalla criminalità mafiosa e dal terrorismo, indetta nel 2008 dall’Unione Nazionale Cronisti Italiani (d’intesa con la Federazione della Stampa e l’Ordine Nazionale dei Giornalisti), la redazione di Paperboy ha deciso di ricordare la figura di Giancarlo Siani, cronista napoletano ucciso per mano della camorra il 23 settembre 1985, a soli 26 anni.

Un momento di riflessione sui temi della legalità e della libertà di stampa, senza tralasciare il coraggio di un giovane che amava il proprio mestiere ed è stato assassinato mentre inseguiva nient’altro che la verità.

Un’occasione per lasciare una piccola ma significativa traccia, grazie alla fusione tra arte e informazione, per far sì che la “stella polare” di Giancarlo brilli anche a Salerno. Un modo per inaugurare gli eventi d’avvicinamento al decennale di Paperboy, progetto giornalistico-sociale nato nel dicembre del 2013, dedicato ad aspiranti redattori con disabilità.

Salerno stamani ha ricordato Giancarlo Siani alla presenza tra gli altri del nipote  Gianmario Siani, presidente della Fondazione Siani, del sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, di Ottavio Lucarelli, giornalista e membro del Comitato Scientifico della Fondazione Pol.i.s.; Carlo Noviello, presidente de “Il Villaggio di Esteban”, cooperativa sociale della testata giornalistica Paperboy nel corso del convegno dal tema “Giancarlo Siani: la sua ‘penna’ e la sua deontologia”.

 

Autore dell'articolo: Barbara Albero