SANNINO RISCHI(A) D’IDENTITA’

Cercasi modulo disperatamente. Sannino non ha ancora individuato una veste tattica adeguata al gruppo che gli è stato messo a disposizione e per questo è costretto a cambiare di volta in volta l’atteggiamento tattico della Salernitana senza mai riuscire a trovare la veste giusta per ogni stagione. Camaleontica, trasformista ma anche senza una chiara identità di gioco. La Salernitana non ha ancora trovato una sua dimensione tattica, un sistema di gioco chiaro e definitivo. Non sa vincere, ma è anche difficile da battere. Il fatto che il tecnico cambi spesso sistema dimostra l’assenza di un’idea di gioco certa e definitiva. Quasi mai Sannino ha confermato, per tre partite consecutive, squadra e spartito tattico e quando lo ha fatto è stato sempre costretto a cambiare a partita in corso. Il tecnico di Ottaviano le ha provate tutte o quasi: difesa a tre con cinque centrocampisti e due punte, difesa a tre con quattro centrocampisti un trequartista e due punte, difesa a quattro con due punte ed un trequartista e senza fantasista…

Inevitabile, a voler guardare anche la classifica, che ci sia un po’ di confusione. Esempio lampante contro Il Pisa sabato scorso. Per la prima volta nella stagione, la Salernitana è scesa in campo con quello che doveva essere il modulo guida, il “4-4-2” che è poi, alla resa dei conti, anche il sistema di gioco preferito da Sannino. Ma la scelta tattica è durata un attimo, giusto il tempo per capire che Rosina faceva una gran fatica ad interpretare il ruolo di esterno sinistro, che Coda e Donnarumma non erano serviti con la continuità necessaria e che in mediana si faceva una gran fatica a coprire e ripartire. Ecco che si torna alla difesa a tre. Risultato: partita male la Salernitana ha finito anche peggio, involuta nella manovra e in confusione. L’esempio del Pisa vale anche per le precedenti prestazioni. Ed è questo il vero limite di Sannino: non essere ancora riuscito a dare un’identità tattica chiara alla squadra. I continui cambi di modulo non stano aiutando a cementare lo spirito; il trasformismo non fa rima con pragmatismo. La classifica è sotto gli occhi di tutti: la Salernitana continua ad annaspare a non convincere, naturale allora che proprio l’allenatore sia salito sul banco degli imputati. Lecito, allora, chiedersi se Sannino abbia scelto in proprio la strada del “trasformismo tattico” o invece si sia dovuto adattare ai giocatori che si è ritrovato alle dipendenze. E’ anche vero che del mercato di agosto Rosina – quello che doveva essere il fiore all’occhiello della squadra – è stato fortemente voluto al tecnico di Ottaviano che oggi rischia di pagare dazio proprio per la difficoltà nel trovargli una giusta collocazione tattica in un’orchestra con troppi solisti e pochi strumentisti. Gente di mestiere che sappia intonare una sinfonia insomma…

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta