SANNINO TRA COERENZA E COSCIENZA…

L’eterno dilemma. La posizione di Rosina, il modulo, gli uomini. L’avversario. Domenica prossima arriva all’Arechi la Ternana di Benny Carbone in quello che può tranquillamente definirsi, numeri alla mano, uno scontro diretto in ottica salvezza. Il tecnico della Salernitana, Giuseppe Sannino è alle prese con il dubbio amletico sull’impiego o meno dei tre tenori contemporaneamente, lo schieramento da attuare contro le fere per un match che potrebbe essere l’ultima spiaggia per il tecnico di Ottaviano. Il tutto nonostante le difese d’ufficio – giuste – della proprietà che si è affrettata a blindare l’allenatore salito sulla tolda della nave dopo il ping-pong Inzaghi-Bielsa/Salernitana-Lazio. Stando a quanto trapelato nelle scorse settimane, Sannino avrebbe detto alla squadra che intende proseguire sulla falsariga del 5-3-2. Sarà questo, o dovrebbe essere – le sorprese sono sempre dietro l’angolo – il modulo di riferimento della Salernitana. Anche contro la Ternana. Anche dopo la sconfitta di Cittadella che ha interrotto la serie – sterile comunque – di cinque risultati utili di fila. In tal caso il primo dubbio riguarda l’impiego di Rosina. Il capitano è stato sovente sballottato dal ruolo di trequartista, falsa mezzala e seconda punta. Il tutto con Donnarumma spesso sacrificato sull’altare dell’equilibrio e finito mestamente in panchina. Nel caso in cui, come sembra, Sannino intenda rispolverare nuovamente il tandem composto dai gemelli del gol Coda e Donnarumma in attacco contro la Ternana c’è da trovare una collocazione all’ex Zenit. Contro il Pisa s’iniziò con un improbabile 4-4-2 in cui il capitano partì esterno a sinistra per poi cambiare dopo neppure 10’ e avanzare il suo raggio d’azione nella terra di mezzo. L’ennesima metamorfosi portò proprio Sannino a chiarire una volta per tutte alla squadra l’intenzione di non derogare più dal 5-3-2. La conferma a Cittadella. Dopo la sconfitta contro i veneti siamo all’oggi. Domenica prossima contro la Ternana – reduce dalla sconfitta casalinga rimediata al Liberati con il Benevento – la Salernitana dovrebbe giocare ancora con questo modulo. Nel caso in cui Sannino intenda schierare i tre tenori, ci potrebbe essere qualche variazione sul tema. O Rosina agirà come finta mezzala, come pure aveva fatto in passato; oppure da trequartista in un 3-4-1-2. Della Rocca e Busellato sono certi di una maglia al centro; Vitale altrettanto sull’out mancino, mentre Improta potrebbe essere insidiato da Laverone sulla corsia di destra, causa un po’ di stanchezza registrata nelle ultime giornate dall’ex Cesena. Staremo a vedere. In difesa i giochi sembrano fatti. Bernardini è certo di una maglia; ai suoi fianchi Perico e Mantovani. Unico dubbio circa le condizioni di Perico. L’ex Cesena è in affanno, ha tirato fin qui la carretta e nel ruolo di centrale è comunque prestato. L’ipotesi più razionale potrebbe essere quella di Schiavi al suo posto. Ma tra l’allenatore e l’ex Catania non sono più rose e fiori come una volta. E’ chiaro che la ragion di stato dovrebbe prevalere su tutto. Quella del campo ancora di più: il termometro ce l’ha proprio Sannino: tocca a lui fare delle scelte che – come spesso capita in questi casi – potrebbero essere decisive. In tutti i sensi.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta