SCAFATI: SCOPERTI DIECI “FURBETTI” DEL CARTELLINO

I più spregiudicati ne approfittavano per fare lunghe passeggiate fino al santuario di Pompei o per portare la bicicletta a riparare. Altri si accontentavano di andare a prendere un caffè o fare piccole compere al supermercato. Tutto durante l’orario di lavoro. Sono dieci i furbetti del cartellino, tutti dipendenti del Comune di Scafati, scoperti nell’ambito dell’operazione ‘Mal Comune’, un’indagine della Guardia di Finanza durata cinque mesi. Per i dieci dipendenti, ritenuti responsabili di reiterate condotte di assenteismo e abbandono del posto di lavoro, è scattata l’interdizione dai pubblici uffici. Tra i furbetti del cartellino – tutti uomini sulla cinquantina, incardinati nell’apparato amministrativo da molto tempo – figurano anche due agenti della locale Polizia Municipale, oltre a cinque custodi, due autisti (uno dei quali, oltre a guidare un pulmino, svolgeva anche l’attività di custode, mentre l’altro oltre ad essere l’autista del Comune, prestava servizio pure negli uffici demografici), e un addetto dell’ufficio Ambiente. I finanzieri della compagnia di Scafati, coordinati dal procuratore della Repubblica di Nocera Inferiore, Amedeo Sessa, hanno ricostruito le condotte illecite dei dipendenti che, in modo sistematico e pressoché quotidiano, si allontanavano dal posto di lavoro. Alcuni agivano anche in accordo tra loro, scambiandosi reciprocamente il favore della timbratura del cartellino, consentendo così ai colleghi di arrivare in ritardo in ufficio o, in alcuni casi, di non presentarsi affatto. Grazie a pedinamenti, videoregistrazioni e telecamere nascoste, sono stati rilevati gli spostamenti e le attività dei pubblici dipendenti, nonché le false timbrature dei cartellini di presenza. Centinaia di ore lavorative sono state falsamente attestate dai dipendenti come effettuate e quindi pagate dall’ente pubblico per prestazioni in realtà mai svolte. “I controlli effettuati in questi mesi dalla magistratura, in ogni caso – sottolinea il sindaco Pasquale Aliberti – sono la dimostrazione che la stragrande maggioranza dei nostri dipendenti è attenta, rispettosa e ligia al dovere. Nell’immediato adotteremo i provvedimenti che la norma prevede”. Per nessuno dei furbetti scatterà il licenziamento, ma solo una misura interdittiva – a partire da lunedì – che va da uno a sei mesi, in base alla gravità del fatto commesso. “Il nostro auspicio – prosegue il sindaco – è che i dipendenti, nel frattempo, riescano a dimostrare la loro estraneità ai fatti contestati. In caso contrario, è giusto che l’ente si costituisca parte offesa nel procedimento”. Dal primo cittadino anche una precisazione sull’autista comunale: “Non si tratta del mio autista personale in quanto da cinque anni ho abolito tale figura, ma è l’autista a disposizione dell’intera struttura comunale”. Dagli uffici comunali trapela l’ipotesi che i lavoratori, dovendo uscire dal Comune, approfittassero della trasferta di servizio per espletare alcune commissioni personali. Sarà la magistratura a chiarire se era effettivamente cosi’.

Autore dell'articolo: Marcello Festa