SCHIAVI: UN DESTINO DA DECIFRARE

Quella che doveva essere una favola a lieto fine, rischia di trasformarsi in un incubo con tanto di finale… thriller. Raffaele Schiavi continua ad essere un oggetto misterioso e vive oramai da separato in casa… Salernitana. La sua casa. Quella in cui è cresciuto e dove ha esordito tra i professionisti, in serie cadetta, oramai una dozzina di anni fa. L’anno scorso il ritorno, in pompa magna, come uno dei rinforzi più forti del pacchetto arretrato. Niente di tutto questo. Prima una partenza ad handicap con Torrente, poi l’infortunio, il giallo sui tempi di recupero, fino ad arrivare al rapporto burrascoso con Menichini che lo mise di fatto ai margini della rosa. Quest’anno doveva essere la stagione del riscatto per il possente difensore centrale originario di Cava de’ Tirreni, 31 anni a marzo prossimo. Raffaele Schiavi era stato virtualmente battezzato dall’allora allenatore Sannino come uno dei cardini del pacchetto arretrato insieme a Bernardini. La storia purtroppo si è ripetuta. L’avvio a singhiozzo della squadra, più di una prestazione sottotono del difensore centrale e qualche scaramuccia con l’allora allenatore di Ottaviano che a Ferrara – e seguito dell’espulsione per doppia ammonizione del difensore – lo ha di fatto bastonato e messo nel purgatorio dei dimenticati hanno contribuito a far si che anche questa stagione fosse caratterizzata dal marchio del fallimento. Se a questo si aggiungono qualche pettegolezzo di troppo ed un rapporto che si è progressivamente incrinato anche con il management il quadro è completo. Schiavi vive da tempo da separato in casa. Il suo addio sembra imminente. Ma il suo contratto faraonico, di oltre 250mila euro a stagione, frenano e minano una partenza considerata irrevocabile. Soltanto l’ambizioso Parma in Lega Pro ha fatto qualcosa di più di un sondaggio per il giocatore assistito dal duo Romualdo Corvino – Matteo Coscia. Il Vicenza, in B, ha pensato al giocatore solo per un attimo.

Inutile dire che se non si dovesse concretizzare il suo trasferimento entro la fine della sessione invernale del mercato di riparazione, la posizione di Schiavi tornerebbe ad essere maledettamente delicata. Difficile pensare ad una risoluzione bonaria con tanto di cadeau da parte del difensore. Più probabile che si vada o verso un braccio di ferro o, magari, verso un tentativo di recupero del giocatore che rappresenta pur sempre un patrimonio del club granata. Le parole del direttore Enrico Coscia, che ha sempre considerato schiavi un suo“figlioccio” (suo figlio è uno dei procuratori del ragazzo) ieri sera a Zona Mista sono fin troppo eloquenti.

Tocca alla Salernitana interpretarle e a Fabiani dipanare la matassa.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta