SEDICI I SUB MORTI DAL 1984 AD OGGI

Sono sei i tragici precedenti, tredici – ora sedici – i sub morti in quel tratto di mare tanto incantevole quanto insidioso. La striscia di morti parte nel 1984.  Due giovani speleologi subacquei friulani, Stefano Modonetti di 29 anni, e Luigi Savoi di 28, perdono la vita mentre esplorano una grotta sottomarina nelle acque della “Cala Fetente” la stessa dove ieri hanno perso la vita Mauro Cammardella, Silvio Anzola e Mauro Tancredi. Tre le vittime nel 1996 (tutti polacchi), due a settembre del 1998: Maurizio Melon e Giuseppe Tosi, entrambi di Legnano. Ancora una morte nel giugno del 2010 prima di arrivare al giugno del 2012 quando si consumò la tragedia più grande per numero di vittime. In un cunicolo infangato della piccola e suggestiva Grotta degli Occhi, perdono la vita il giovane greco Telios Panaiotis, Susy Cavaccini di Battipaglia, l’avvocato romano Andrea Pedroni e la guida Douglas Rizzo. Tutti erano esperti e per tutti doveva essere una delle ultime immersioni prima del ritorno a casa. Non fu così. I tentativi degli amici di salvare i due compagni restati incastrati in un anfratto della grotta finì per uccidere tutti. Nessuno di quella spedizione fece mai più ritorno a casa. Due anni dopo nel 2014, nelle acque dell’area marina protetta degli Infreschi e della Masseta muore un sub di 59 anni, Giancarlo Parlati, imprenditore, originario del napoletano, sub esperto, da tempo titolare di brevetto di istruttore subacqueo e con centinaia di immersioni alle spalle. Ed ieri, ancora una volta a distanza die due anni dall’ultima tragedia l’ennesimo tributo di vite umane.

Autore dell'articolo: Marcello Festa