TENTANO DI TRUFFARE ALCUNI ANZIANI IN COSTIERA: CARABINIERI DENUNCIANO DUE PERSONE

Il Comando Provinciale Carabinieri di Salerno sta seguendo con attenzione il fenomeno delle cosiddette “truffe agli anziani”, attuando una politica di costante prevenzione del fenomeno e repressione degli eventi delittuosi. Proprio nella giornata di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Amalfi, a seguito di alcune segnalazioni pervenute sul 112 da parte di alcuni cittadini della Costiera, sono riusciti ad individuare e denunciare 2 persone, provenienti dall’area del napoletano, resesi responsabili del reato di tentata truffa in danno di anziani, commesso in concorso. I due malfattori, come spesso accade, hanno tentato di utilizzare il classico metodo della chiamata per la consegna di un pacco, ordinato da un fantomatico nipote delle vittime, previo pagamento di una somma in denaro direttamente al corriere che consegna la “merce”. Tuttavia, questa volta, qualcosa nel meccanismo dei truffatori non ha funzionato: le telefonate ricevute dai bersagli designati hanno insospettito non poco gli interessati, che immediatamente hanno contattato i Carabinieri chiedendone l’intervento. Le ricerche sono state avviate su tutto il territorio della Divina, da Erchie fino a Minori, tutti luoghi interessati da questo preventivo contatto telefonico da parte dei delinquenti. I due giovani, di cui uno ancora minorenne, sono stati “pizzicati” sul lungomare di Minori, dopo l’ennesimo tentativo non riuscito e nel tentativo di disfarsi del corpo del reato, un pacco avvolto in una carta regalo di colore scuro senza nulla all’interno, posto in sequestro per accertamenti. Gli interessati sono stati condotti presso la Stazione Carabinieri di Maiori per gli la compilazione degli atti di rito, al termine dei quali sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura di Salerno che ora valuterà le loro posizioni. Sono tuttavia ancora in corso le indagini per scoprire se altri episodi accaduti nelle scorse settimane siano riconducibili agli stessi autori

Autore dell'articolo: Barbara Albero