TERMOVALORIZZATORE, DE LUCA PARLA IN AULA –

Il governatore della Campania Vincenzo De Luca rinuncerà ad avvalersi della prescrizione nel procedimento in cui è imputato a Salerno in relazione alla nomina di un project manager per la costruzione di un termovalorizzatore. In primo grado De Luca è stato condannato a un anno per abuso d’ufficio. Ad annunciare la volontà del suo assistito è stato il legale del governatore, Paolo Carbone, nel corso dell’udienza in corso al tribunale di Salerno. “Noi chiediamo un’assoluzione nel merito perché il fatto non sussiste. E’ stata appassionata, diretta, la difesa di Vincenzo De Luca questa mattina in aula. Il presidente della regione Campania ha parlato in aula nella seconda udienza d’Appello per il termovalorizzatore (in realtà mai realizzato) di Salerno, processo per il quale è stato condannato in primo grado per abuso d’ufficio (pena sospesa, il 21 gennaio 2015) e che ha avviato un anno fa l’iter della Severino, vicenda adesso all’attenzione della Corte costituzionale. “Signori della Corte – ha esordito – mi trovo qui perché otto anni fa ho accettato un colloquio di 5 minuti nel quale non ho proposto nulla, né ho deciso nulla. Sono certo del mio comportamento, perciò chiedo il rito abbreviato e rinuncio all’udienza preliminare”. Per la prima volta il governatore ha anche ammesso di non aver letto l’ordinanza. Altra novità, emersa nel corso della deposizione spontanea è che De Luca non ha usato più la parola “projet manager”, oggetto del contendere, al posto di direttore generale, parlando piuttosto di “reato linguistico”. “Il mio è un contributo alla verità, in riferimento al periodo del 2008, che rappresentò un periodo di crisi drammatica per la Campania e per Napoli, che era sommersa dai rifiuti con grave danno di immagine per l’Italia intera – ha aggiunto De Luca ai magistrati – ero consapevole dell’attenzione nazionale e ho scelto un esempio di correttezza e rapidità: un project financing con atti sempre pubblici e trasparenza massima. E’ stata una sfida”. Come si ricorderà in primo grado, De Luca ha riportato una condanna di un anno (con pena sospesa) per abuso d’ufficio mentre era caduta l’accusa ben più grave di peculato formulata a suo carico dal PM Penna, accusa peraltro riproposta anche in appello. All’uscita dall’aula immancabile, poi, la ressa con il Governatore che ha finanche sbagliato uscita costringendo giornalisti e operatori tv che lo seguivano a un rapido dietrofront e a risalire le scale per un paio di piani. Nel corso dell’ inseguimento un operatore tv è caduto rialzandosi subito dopo. “Dio c’è”, immancabile, sarcastico, il commento ironico di De Luca che è andato via senza rilasciare dichiarazioni alla stampa.

Autore dell'articolo: Barbara Albero