TUTINO SEGNA, SALERNO SOGNA

Si è sentito il peso di una intera città sulle spalle. Il pallone che ha sistemato sul dischetto del rigore era un macigno, ma Gennaro Tutino non ha esitato. Il suo gol ha proiettato la Salernitana al secondo posto in classifica, complice la sconfitta del Lecce a Monza, ed ha scatenato l’entusiasmo dei tifosi granata. Qualche carosello, qualche striscione srotolato sulle fiancate dei palazzi: il cuore e la ragione hanno cominciato la guerra di sempre perché, se da una parte c’è la legittima voglia di festeggiare dopo anni di delusione, dall’altra c’è la consapevolezza che il traguardo, sebbene ad un passo, non sia stato ancora raggiunto. Senza dimenticare che in tempo di pandemia l’eccessiva euforia e gli assembramenti non sono il massimo. Ieri sera, però, nei tifosi granata ha avuto la meglio il desiderio di salutare la squadra al rientro dalla trasferta di Lignano. In tanti si sono dati appuntamento davanti al Campo Volpe dove c’erano le forze di polizia, giunte da Napoli, per garantire ordine e sicurezza di tutti. Muniti di mascherina, i tifosi granata hanno voluto far sentire al gruppo granata calore, passione, vicinanza ed anche gratitudine per quanto fatto finora. Fumogeni e fuochi d’artificio hanno accolto il bus al suo arrivo, poi la gente si è tenuta a debita distanza dai calciatori quando sono usciti dal Volpe con le proprie autovetture. Applausi per tutti, ovazione per Tutino, grande protagonista della vittoria sul Pordenone, al pari di Belec e Gondo. Da oggi, però, testa all’Empoli. Massima concentrazione ed anche massima attenzione nei comportamenti per evitare brutte sorprese.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto