ULTIMI “FUOCHI”, DOMANI IL SILENZIO. DOMENICA SI VOTA –

Ultime battute, ultimi strali, ultimi proclami, immancabili promesse. E’ praticamente terminata la campagna elettorale, domani il silenzio – chissà se sarà realmente così – poi la parola passerà ai cittadini. In provincia di Salerno si vota in 42 comuni tra i quali il capoluogo e Battipaglia ma anche Vallo della Lucania, Giffoni Valle Piana, Padula e Teggiano. Inutile dire che c’è attesa soprattutto per il comune capoluogo dove ai nastri di partenza, questa volta, non ci sarà Vincenzo De Luca, oggi alla guida della Regione Campania, e per il comune capofila della Piana del Sele, Battipaglia, dove le ultime elezioni si sono avute ben sette anni fa: un’eternità.

A Salerno sono in 10 gli aspiranti primi cittadini, si va dal sindaco uscente, il facente funzione Enzo Napoli, a Falvella passando attraverso i civici Santoro e Amodio, l’esponente della sinistra radicale lambiase, quindi la vasta e variegata galassia del centro destra che comprende, in rigoroso ordine alfabetico: Adinolfi, Cammarota, Cassandra, Celano, Iannone. Dieci aspiranti primi cittadini, circa 700 aspiranti consiglieri comunali, divisi in liste e schieramenti: insomma un esercito di aspiranti politici, qualcuno che proverà a riconquistare uno scranno a Palazzo di città, molti altri che quello scranno proveranno ad occuparlo da new entry. Particolare, invece, la situazione a Battipaglia dove la campagna elettorale, soprattutto negli ultimi giorni, è stata caratterizzata dalla presentazione, da parte della commissione anti-mafia presieduta da Rosy Bini della famosa lista degli impresentabili, ben sette. In tutti comuni della Provincia di Salerno che andranno al voto, ad eccezione di Salerno e Battipaglia, non c’è secondo turno non superandosi la soglia dei 15mila abitanti, ballottaggio previsto solo nel caso in cui nessuno degli aspiranti primi cittadini, al primo turno, dovesse superare di un solo voto la soglia del 50%. Lavoro, infrastrutture, tasse, sono stati gli argomenti più gettonati, utilizzati tutti con declinazioni più o meno diversi ma sempre con lo stesso scopo. Fare breccia tra gli indecisi, tra coloro che al lle urne neanche vogliono andarci, secondo molto analisti, probabilmente, una quota importante, quasi un partito.

Autore dell'articolo: Marcello Festa