UN TETTO PER RESTARE CASA. IL COMUNE DI SALERNO SISTEMA I CLOCHARD AL PALATULIMIERI –

Le persone senza dimora, non hanno una casa dove rimanere quindi non possono rispettare la limitazione degli spostamenti, imposta dal decreto del Presidente del Consiglio”. Hanno paura anche loro del virus, vorrebbero rimanere a casa, ma loro un tetto non ce l’hanno. E così considerando che anche per clochard e senza tetto il rischio Covid per sé e gli altri è sempre dietro

l’angolo il comune di Salerno dopo un’attenta valutazione della situazione cittadina dove già nei giorni scorsi si era data accoglienza nei dormitori della città ha trovato una sistemazione degna per le persone senza fissa dimora presenti in città nel periodo di emergenza per il contenimento del contagio da COVID-19.
Ne hanno discusso questa mattina il Sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, insieme agli assessori Giovanni Savastano (Politiche Sociali) e Angelo Caramanno (Ambiente e Sport) e al consigliere Paola De Roberto. La struttura individuata è quella della palestra Palatulimieri. Qui, accompagnati ed assistiti da personale di associazioni di volontariato, i senza tetto resteranno per l’intera fase emergenziale, avranno la possibilità di ristorarsi e riceveranno due pasti caldi al giorno grazie ad una donazione della Fondazione Carisal. Ad accompagnarli presso la struttura saranno i vigili urbani che, insieme alle forze dell’ordine messe in campo dal Prefetto di Salerno Francesco Russo, presidieranno la palestra.
“L’Amministrazione Comunale di Salerno – dichiara l’Assessore Savastano – resta al fianco degli ultimi anche e soprattutto in un momento difficile come quello che stiamo vivendo. Con questa iniziativa daremo una collocazione dignitosa ai senza tetto e, al contempo, concorreremo a garantire maggiori condizioni di igiene e sicurezza nelle strade cittadine. Sarà questa anche un’occasione per iniziare a stilare un’anagrafe dei clochard presenti in città.
L’obiettivo è quello di tenerli il più possibile dentro la struttura, per non farli stare per strada, con letti separati nel rispetto delle distanze interpersonali, la giusta distanza di sicurezza. Davanti al virus anche i senza tetto hanno le stesse paure e privazioni, non vanno dunque mai dimenticati i più fragili.

Autore dell'articolo: Barbara Albero