UNA “BRAVATA” PAGATA A CARO PREZZO

Non ci sono più dubbi. Albert, il ventenne di origini bielorusse, è morto per una assurda bravata. Secondo la ricostruzione il ragazzo ha scavalcato l’alto muro di recinzione limitrofo al perimetro della stazione ferroviaria mentre “combatteva” a colpi di pistola giocattolo, con un amico anche lui originario dell’Est Europa, per puro spirito di avventura e, commettendo un enorme errore di valutazione, si è inoltrato nella cabina ad alta tensione della centrale, la cui pericolosità era ben segnalata da numerosi cartelli, rimanendo così fulminato immediatamente. Il giovane è morto folgorato da una scossa di ben 20.000 volt. I rilievi della polizia scientifica e la testimonianza, al cospetto del magistrato, del suo amico di scorribande, escludono ogni altra ipotesi, compresa quella di un furto finito in tragedia. Proprio l’amico, conscio del dramma che si stava consumando, ha allertato immediatamente i soccorsi, che però sono risultati inutili. Il giovane, infatti, è morto praticamente sul colpo. Tra l’allarme, l’arrivo della polizia e delle ambulanze e quello delle squadre di emergenza dell’Enel e delle Ferrovie è passato del tempo, con il cadavere della vittima, impossibile da rimuovere, per via dell’alta tensione, incastrato nella cabina. Il giovane era un atleta della Longobarda Salerno, squadra dilettantistica di calcio. Tantissimi i messaggi postati sui social, tutti a considerarlo un giovanotto pieno di vita, un po’ irrequieto ma cordiale e aperto con tutti.

Autore dell'articolo: Marcello Festa