VACCINI AL TURISMO, LA CRITICA DI SALVATORE GAGLIANO : “PERCHÉ’ COSTANO 20 EURO?”

“C’è un perché? O qui è un’altra Italia?” : è l’interrogativo con il quale Salvatore Gagliano, titolare dell’Hotel Tritone di Praiano chiede spiegazioni in merito al costo che le imprese turistiche devono sostenere per la vaccinazione dei propri lavoratori. Ogni dose, di quelle che verranno somministrate nell’apposito hub di Praiano nato dalla sinergia tra Asl, il distretto turistico costa d’Amalfi, la regione Campania la conferenza dei sindaci e Confindustria Salerno, costerà 20 euro all’azienda. L’iniziativa che, a partire dalle 14 di oggi, somministrerà vaccini Johnson e Johnson a tutti gli operatori del turismo locale è stata, dunque criticata dall’ex consigliere regionale Salvatore Gagliano. In un post sul suo profilo Facebook l’imprenditore ha fatto, infatti, notare che ogni azienda dovrà pagare 20 € per ogni vaccino somministrato ad un suo lavoratore. Ma , si tratta del costo necessario non a pagare il vaccino che naturalmente è gratuito come per tutti i cittadini, ma per coprire le spese utili a sostenere l’organizzazione della somministrazione che avviene per gli operatori turistici in anteprima rispetto alla cronologia delle fasce d’età. Insomma una minima spesa per gli imprenditori utile, però, a garantire un’accelerazione e la ripresa in sicurezza così come era stato chiesto in tutte le sedi opportune come arma essenziale per la ripartenza del comparto turistico. Solo così si garantirà la ripresa della stagione turistica in piena tranquillità, fornendo una protezione non solo a chi lavora nel settore turistico, ai residenti, ma anche ai numerosi ospiti, nazionali ed internazionali, che desiderano trascorrere le proprie vacanze in Costa d’Amalfi. Confindustria Salerno  è già all’opera per proseguire il piano vaccinale degli operatori del comparto turistico con analoghe iniziative per la Costiera Cilentana e sull’intero territorio della provincia di Salerno, coinvolgendo le imprese di tutti i settori produttivi. 

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro