XG, SLG, EV: LO SPORT 2.0

Uno degli aspetti più affascinanti dello sport è come la sua apparente semplicità, a seconda della prospettiva, si riveli un vero e proprio inganno, capace di celare livelli di complessità in molti casi insospettati. Pensiamo al basket: per descriverlo, è sufficiente dire che due squadre di 5 giocatori si fronteggiano con lo scopo di far passare più volte possibile la palla all’interno del canestro. Eppure, dietro una descrizione tanto banale si nasconde un mondo fatto di studi sui calendari, stima di vittorie aggiunte e valore complessivo di un singolo giocatore. Lo studio dello sport oggi non può più prescindere, in qualsiasi disciplina, da analisi statistiche dei più diversi tipi: espresse spesso con acronimi o termini inglesi, sono testimonianza di quanto possa rivelarsi complesso uno sport studiato in maniera approfondita e scientifica.

Possiamo guardare al calcio, uno degli sport dove negli ultimi anni hanno maggiormente trovato spazio modelli statistici, matematici e probabilistici attraverso i quali leggere in maniera approfondita i più comuni avvenimenti sul campo da gioco. Una delle sigle più diffusa, per esempio, è xG: indica gli Expected Goals, o per i meno esterofili i goal attesi. Il valore xG è un numero compreso tra 0 e 1, e indica la possibilità di un tiro di trasformarsi in un goal: 0 indica impossibile, mentre 1 è certo. Nelle analisi statistiche è un dato fondamentale per esprimere il livello di pericolosità del gioco di una squadra o di un calciatore: a valori maggiori corrispondono giocate offensive più pericolose. Non solo: è anche uno dei dati più importanti attraverso i quali vengono valutati i portieri. Se un portiere ha dovuto contrastare un determinato valore xG, subendo un numero inferiore di reti, la differenza tra questi due valori esprimerà l’importanza del portiere nel neutralizzare i tiri. Viceversa, la prestazione del portiere sarà considerata negativa: in occasione della partita contro l’Inter, il portiere della Salernitana Ochoa ha fronteggiato un valore xG complessivo di 2.56, subendo però 4 reti.

Modelli matematici e statistici non si applicano però solo agli sport di maggior diffusione, ma anche alle discipline meno immaginabili: per esempio, nel caso di un gioco spesso visto totalmente casuale come il poker. Al poker online si deve l’enorme interesse riscosso dal gioco negli ultimi vent’anni, cosa che ha contribuito a sottolinearne il suo profilo sportivo e agonistico: in questo senso, non sorprende che gli studi statistici sul poker possano contare su valori utili a semplificare le valutazioni e aiutare nelle decisioni sul gioco. Uno di questi è l’EV, dall’inglese Expected Value: in parole povere esprime, in positivo o in negativo, l’esito medio di una determinata mossa. Scendendo più nello specifico, si tratta di un particolare valore ottenuto quantificando elementi come la puntata, l’equità della mano e le probabili scelte dell’avversario: la somma della puntata e della percentuale di successo viene sottratta alla somma della potenziale perdita e la percentuale di insuccesso. Se il valore risultante è positivo, la mossa considerata è statisticamente conveniente; se negativo, in termini statistici la scelta considerata sarebbe da evitare. Si tratta di un indicatore particolarmente utile per quantificare tutte quelle scelte che nel poker potrebbero apparire casuali o basate su sensazioni, elementi che non trovano spazio nel poker online: in questo emerge tutta l’importanza di un approccio scientifico.

Uno dei primi casi dell’impiego di statistiche particolari si è avuto nel baseball, in una vicenda di ormai vent’anni fa protagonista anche in un film. Per la prima volta venne fatto scientificamente uso di indicatori statistici in grado di rivoluzionare l’approccio al gioco, al mercato e alle strategie a tutto tondo di un team sportivo, con risultati sorprendenti. Per esempio, venne innovativamente presa in considerazione la percentuale di slugging, espressa dalla sigla SLG: quantifica la media di basi guadagnate durante un turno di battuta, e indica la capacità offensiva di un battitore. Si tratta di un indice che non veniva preso in considerazione, a favore di più classici come il numero di basi rubate o le medie di battuta; oggi, dopo aver verificato l’importanza di una misurazione statistica del genere, si tratta invece del più utilizzato metodo di valutazione nel baseball.

Lo studio nello sport di dati statistici, sia nuovi che classici, è sempre più approfondito anche grazie alle nuove tecnologie, che consentono di osservare e misurare informazioni sempre più dettagliate: qualsiasi sport, per quanto semplice possa apparire, viene indagato in maniera sempre più scientifica, rivelando livelli di complessità affascinanti.

Autore dell'articolo: Redazione