BALNEAZIONE: AUTONOMIA PER LA REGIONE CAMPANIA –

Autonomia della Campania dalle scelte del Governo in materia di spiagge e stabilimenti balneari. È quanto chiedono le associazioni che rappresentano il settore della balneazione al termine dell’incontro avuto ieri alla Regione. Non sono andati via

per nulla soddisfatti dalla riunione con gli assessori Matera e Marchiello, nonché il direttore generale della Protezione civile, Italo Giulivo, i rappresentanti del sindacato italiano balneari che hanno chiesto alla regione, in considerazione della possibilità che il governo nazionale disponga prescrizioni eccessivamente restrittive che non tengano conto delle caratteristiche morfologiche del territorio, di esercitare la propria autonomia decisionale in materia di misure riguardanti il distanziamento sociale e altre prescrizioni per lo svolgimento dell’attività balneare. La richiesta del Sib parte dal presupposto che le misure non sono applicabili a tutte le attività ma soprattutto che esistono diversi livelli di contagio sul territorio nazionale. Le regole così come sono state disegnate al momento non consentono a tutte le aziende della Campania, soprattutto le più piccole, la giusta operatività. In verità il protocollo inail sulle misure di contenimento del virus lascia spazio a valutazioni specifiche perchè, come si legge, le aree costiere sono molto differenti tra loro. Ed anche l’inail chiede alle autorità locali dei piani che permettano di prevenire l’affollamento dele spiagge anche tramite l’utilizzo di tecnologie innovative. Secondo il documento la distanza minima consigliata tra le file di ombrelloni è pari a cinque metri e quella tra gli ombrelloni della stessa fila di poco inferiore, 4 e mezzo. Igienizzazione delle attrezzatura preferendo l’assegnazione ad uno stesso utente se soggiorna per più giorni, ma senza organizzare assembramenti e giochi di gruppo . Inibito l’utilizzo di piscine presenti all’interno dello stabilimento,

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro