Era il 22 maggio del 2008 quando con un’interrogazione all’assessore regionale all’Ambiente Ganapini, il consigliere regionale Gerardo Rosania dichiarò a nome di tutta la popolazione di san Vito e delle aree vicine, guerra alla scelta del commissariato di governo di individuare nell’area dell’area del depuratore, mai entrato in funzione, di località “Coda di Volpe” nella fetta di piana che ricade nel comune di Eboli un sito di stoccaggio provvisorio per le ecoballe. Che quel provvisorio avesse una durata indeterminabile lo sapevano già in tanti. la scelta avvenne nel momento peggiore dell’emergenza rifiuti , in una campania finita sulle pagine internazionali come terra di fuochi e rifiuti incontrollabili, con l’unico impianto in grado di bruciare le ecoballe bloccato. I siti per lo smaltimento, ed anche Coda di Volpe, finirono sotto la protezione militare, ma non bastò a tranquillizzare le popolazioni allarmate dalla paura del percolato che potesse in qualche modo infiltrarsi e devastare la ricchezza di questa terra, il fiume Sele ed i prodotti ortofrutticoli. né comitati popolari né un sequestro preventivo, né interrogazione varie ed addirittura la statua di San Vito riuscirono a bloccare l’arrivo di quasi 30mila (dovevano esserne solo 20mila) ecoballe che arrivarono in camion travestiti per il trasporto di generi alimentari . Nel Febbraio 2009: il Tar, interpellato dal sindaco Martino Melchionda per ottenere lo svuotamento dell’area, chiede chiarimenti al Commissariato, pochi mesi dopo all’assenza di riposte fa seguito un incendio. Inizia finalmente lo svuotamento . Nel 2010 le competenze passano all’amministrazione provinciale . Nel frattempo nel sito si guarda con preoccupazione alle vasche colme di acqua piovana e si teme che possano scaricare sul terreno il percolato. La Protezione Civile fa un monitoraggio e scrive che a Coda di Volpe rimangono 11 mila tonnellate di rifiuti. Oggi il conto si azzera e Coda di Volpe e quel provvisorio ha un termine certo, grazie all’impegno del governatore della Campania Vincenzo De Luca che ha fatto della rimozione di quella triste pagina dell’emergenza rifiuti in Campania la sua priorità. Ed oggi con certezza possiamo scrivere la parola fine a quel provvisorio lungo “solo” 8 anni.
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