CURA DELLA PSORIASI: PORTE APERTE ALL’OSPEDALE DI BATTIPAGLIA

L’Ospedale “Santa Maria della Speranza” di Battipaglia, domani, sabato 17 settembre, aprirà le porte dell’Ambulatorio per la cura della psoriasi, attivo nell’Unità Operativa di Dermatologia, diretta dai dottori Bruno Brunetti e Francesco Musumeci, per offrire ai cittadini informazioni e consulti gratuiti su una malattia diffusa della quale si conosce ancora poco, che colpisce più di 1 milione e mezzo di persone in Italia e circa 180 mila in Campania, di cui 18 mila con forme di psoriasi grave.

Aderendo alla Campagna informativa itinerante “Psoriasi: informarsi è curarsi”, che quest’anno coinvolge dieci città dislocate sul territorio nazionale, l’Asl Salerno ha condiviso l’obiettivo di sensibilizzare i pazienti e le loro famiglie sull’importanza di una diagnosi precoce e di una terapia corretta per il trattamento della malattia.

Dalle ore 9 alle 13 l’Ambulatorio dedicato rimarrà aperto ed offrirà visite e informazioni per orientare i pazienti affetti da psoriasi verso un percorso clinico adeguato e di qualità.

E’ necessaria la prenotazione chiamando il numero 392-8077216 attivo fino alle ore 17 di oggi.

L’Ambulatorio per la psoriasi dell’Ospedale “Santa Maria della Speranza di Battipaglia” è Centro di riferimento nazionale a cui accedono circa 500 pazienti ogni anno, colpiti dalla forma di psoriasi grave. Osserva due giorni di visita alla settimana su prenotazione (il martedì ed il giovedì dalle ore 8 alle ore 12).

Anche quest’anno l’obiettivo della campagna è duplice: sensibilizzare le persone sull’importanza di una diagnosi precoce e di una terapia corretta per il trattamento della psoriasi e informare i pazienti affetti dalla malattia sui centri per la cura della psoriasi presenti, sulle cure a disposizione e sui progressi della medicina. Le terapie attualmente a disposizione permettono infatti ai pazienti di convivere con la psoriasi senza rinunciare alla propria vita sociale. La psoriasi in molti casi condiziona la vita di tutti i giorni di chi ne è affetto, portando spesso le persone ad isolarsi dal resto della comunità.

Autore dell'articolo: Marcello Festa