DE LUCA NON CREDE ALLA “GUERRA” DEI MANIFESTI

“C’è stato un episodio drammatico di sangue, ma io eviterei di sovrapporre due piani diversi, il fatto di cronaca dalle motivazioni legate alla campagna elettorale”. Commenta così, Vincenzo De Luca, candidato del centro sinistra alla presidenza della Campania, a margine dell’inaugurazione di Porta Est a Salerno, l’uccisione di Antonio Procida e Angelo Rinaldi, dopo una lite con Matteo Vaccaro per l’affissione dei manifesti elettorali del candidato Romano Ciccone (detto Lello). “Non ho elementi di merito – spiega ancora De Luca – ma ho la sensazione che le ragioni vadano cercate negli affari che tradizionalmente motivano atti di sangue cruenti, come quello avvenuto, e penso, ad esempio, allo spaccio e al traffico di droga. Aspetterei le valutazioni dell’autorità giudiziaria e dell’autorità di polizia. Occorre sicuramente un controllo ancora più intenso da parte delle forze dell’ordine perché non c’è dubbio che la parte alta della città è da anni, e non da oggi, in una situazione delicata, al limite. Questo – dice De Luca – è uno dei capitoli della sicurezza che dobbiamo affrontare in maniera determinata”

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro