DISCARICA ABUSIVA DI SCARTI VEGETALI: DENUNCIATO IMPRENDITORE DELLA PIANA DEL SELE –

Smaltiva illecitamente gli scarti della lavorazione delle coltivazioni di prodotti ortofrutticoli di quarta gamma su di un fondo agricolo incolto di circa 10.000 metri quadri posto a ridosso di un canale consortile, dando origine ad un diffuso fenomeno di inquinamento che oltre ad interessare il terreno e la falda freatica, comprometteva anche le acque del canale consortile del Consorzio destra Sele.

Per questi motivi è stato denunciato un imprenditore della Piana del Sele. E’ l’esito di un’importante operazione a tutela dell’ambiente portata a termine nei scorsi giorni da personale del Nucleo Carabinieri Forestale di Foce Sele e dal personale del Nucleo provinciale Guardie Ambientali Accademia Kronos.

L’attività investigativa, dopo alcuni giorni di indagine ha consentito di accertare che il titolare di una nota azienda agricola sita nella piana del Sele e dedita alla coltivazione di prodotti freschi che subiscono una prima semplice selezione, pulizia ed il confezionamento, da tempo smaltiva illecitamente gli scarti della lavorazione delle sue coltivazioni su di un fondo agricolo incolto, trasformando l’area in una vera e propria discarica.

Sono stati i militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Foce Sele ed il personale tecnico del Nucleo Guardie Giurate Ambientali Accademia Kronos giunti sul posto dopo un’accurata attività ispettiva ad identificare il responsabile dell’inquinamento prodotto da scarti vegetali ed acquisire le necessarie fonti di prova indispensabili a poter procedere al sequestro di una vasta area di terreno incolto dove oltre alla presenza di  residui vegetali (rucola, radicchio, etc.) gli agenti hanno avuto modo di accertare e documentare fotograficamente la presenza di percolato prodotto a seguito dei fenomeni di marcescenza che grazie ad un fosso canale appositamente realizzato, ruscellava sino a raggiungere le acque del canale consortile e più a valle il mare.

Al termine dell’attività ispettiva i militari preso atto dell’assenza di idonee strutture destinate allo stoccaggio dei rifiuti vegetali,  nonché della documentazione prevista dal Testo Unico Ambientale hanno sequestrato l’area denunciando a piede libero dell’imprenditore per i reati di (Art.734 CP) danneggiamento e distruzione di bellezze naturali in quanto l’area risultava sottoposta a speciali forme di tutela,  ai sensi del D.M. 02.11.1968, art.142 D.L.vo 42/2004 , art.256  del D.L.vo 152/2006 per aver illecitamente smaltito su suolo e nelle acque del canale consortile ingenti quantitativi di percolato proveniente dai fenomeni di marcescenza dei rifiuti vegetali ed aver realizzato un deposito incontrollato di rifiuti speciali non pericolosi di origine agricola su suolo incolto.

Autore dell'articolo: Barbara Albero