DISINNESCO BOMBA, LA PREFETTURA ILLUSTRA I DETTAGLI –

Una mobilitazione imponente che paralizzerà completamente una parte rilevante della città di Battipaglia. Fuori dalle abitazioni il prima possibile in un raggio di 1600 metri dal ritrovamento dell’ordigno bellico, una bomba di aereo risalente alla Seconda Guerra Mondiale, niente acqua né luce né gas, nemmeno internet mobile e telefonia fissa: fermi autostrada e linee ferroviarie per una domenica, quella dell’8 settembre 2019 in una data che storicamente è già legata alla seconda guerra mondiale. La Prefettura di Salerno in una conferenza stampa questa mattina ha illustrato i dettagli. Le operazioni di fatto partiranno domani con l’evacuazione dell’ospedale Santa Maria della Speranza che rientra nel raggio d’azione dell’ordigno risalente alla seconda guerra mondiale. A partire dal prossimo 28 agosto l’ospedale Santa Maria della Speranza inizierà

l’attività di dimissione dei propri pazienti, che dovrà essere completate entro e non oltre il prossimo 4 settembre. Stop anche alle attività di pronto soccorso.Il personale medico e paramedico dal 5 settembre all’8 settembre sarà impiegato presso l’ospedale di Eboli dove verranno smistati una parte di pazienti. Pertanto, per la prima volta dall’apertura del Santa Maria della Speranza resterà chiuso per ben 4 giorni. Per tutti gli altri, parliamo di 36mila persone su una popolazione residente di 50 mila, il d – day è domenica 8 settembre : al lavoro gli artificieri dell’Esercito Italiano-21 Reggimento Guastatori di Caserta La Prefettura di Salerno, d’intesa con il Genio Militare, coordinerà la gestione dell’evento attraverso il “Centro di Coordinamento Soccorsi” che sara’ istituito nell’occasione. Il dispositivo di protezione civile, che ha richiesto in questi mesi una complessa attivita’ di pianificazione per i diversi profili (evacuazione e assistenza alla popolazione, aspetti sanitario, viabilità stradale e ferroviaria, servizi essenziali), avrà la supervisione della Prefettura di Salerno. Le operazioni avranno inizio alle 5 del mattino per agevolare le operazioni da parte dei militari e fare in modo che i cittadini possano rientrare al più presto nelle loro abitazioni. Si prevede che saranno necessarie dalle 8 alle 12 ore.

Autore dell'articolo: Monica Di Mauro