E’ RESA DEI CONTI ALL’INTERNO DEL PD

Si sfoderano i coltelli. E’ clima di resa dei conti all’interno della direzione regionale del PD. Pomo della discordia, manco a dirlo, è la candidatura di Franco Alfieri, il sindaco di Agropoli, sulla quale è stato posto il veto. Il problema non riguarda le dimissioni, peraltro già annunciate, dall’incarico di primo cittadino, quanto il rinvio a giudizio formulato a carico di Alfieri coinvolto in un’inchiesta su appalti e presunte mazzette. Da Roma, ha fatto sapere la segretaria regionale del partito Tartaglione, non vogliono che si presenti un esponente passibile di condanna, per questo il nome di Alfieri, va depennato. Il segretario Provinciale Nicola Landolfi ha già alzato le barricate a protezione di quello che secondo molti, è l’esponente di punta del PD in provincia di Salerno, per le prossime regionali. “se salta Alfieri – ha sottolineato Landolfi – si rivede tutta la lista”. Il ragionamento è semplice e tiene conto degli equilibri interni al PD sul territorio salernitano. Al momento in lista ci sono cinque esponenti dell’area deluchiana e quattro dell’area per così dire cozzoliniana, nello specifico Alfieri, Picarone, Amabile, Petrone e Gina Fuisco che avevano chiaramente appoggiato De Luca alle primarie e quattro di segno diverso: Russomando, Conte, Pisapia e Pica. Se Salta Alfieri, saltano gli equilibri interni e bisogna necessariamente rivedere tutto. Landolfi ha già individuato i nomi dei possibili epurati. Con Alfieri dovrebbero andar fuori dalla lista PD anche due tra Russomando, Pisapia e Pica. Sul tavolo con la Tartaglione, allora, ci sarà da ragionare e trattare perchè la componente deluchiana del partito, la federazione salernitana, non ci sta ad abbassare il capo rimettendo in discussione i risultati conseguiti alle primarie ed un’indiscutibile maggioranza sul territorio. Delle due l’una, o si fa un passo indietro e si accetta alfieri in lista tanto più, è il caso di precisare, che non si possono usare due pesi e due misure, avendo il centro-sinistra candidato alla guida della Regione Vincenzo De Luca che è già stato condannato in primo grado, oppure si rivede tutto e si riformula per intero la lista dei candidati al consiglio regionale.

Autore dell'articolo: Marcello Festa