GABIONETTA: FINE DI UNA SUGGESTIONE

Si chiude oggi l’avventura di Denilson Gabionetta alla Salernitana. Il brasiliano si trasferisce armi e bagagli in Asia, giocherà nel campionato di massima serie cinese, nelle fila dell’Hangzou Greentown. Oggi, al massimo domani, arriverà pure il comunicato ufficiale da parte del club di Lotito e Mezzaroma che per la prima volta nella sua storia realizza una cospicua plusvalenza su un giocatore di proprietà. L’operazione lampo, infatti, porterà nelle casse della Salernitana qualcosa come 600mila euro per il costo del cartellino del brasiliano. Al giocatore, invece, un biennale, con opzione per il terzo anno, a cifre capogiro di questi tempi.

Quella di Gabionetta è stata una favola a metà in granata. Una meteora per alcuni, un’illusione per altri. Probabilmente più una suggestione durata il tempo di un amen. Troppo poco, insomma. Il numero 10 granata è stato troppo discontinuo all’ombra dell’Arechi, ma questa non è poi una novità se si guarda il curriculum del talentuoso giocatore sudamericano. Lo scorso anno giunse in prestito dal Parma, quest’anno è stato ingaggiato a titolo definitivo dalla Salernitana dopo il fallimento del club ducale. Gabionetta si è acceso soltanto a sprazzi. Sia nella splendida cavalcata della scorsa stagione, sia quest’anno in serie cadetta fino a diventare quasi un peso per la squadra e per la società. Fino a chiedere di cambiare aria, spingendosi fino ad arrivare al campionato cinese per ovviare il problema della chiusura delle liste.

In ogni caso è stato l’uomo derby. Lo scorso anno decise prima il match casalingo con la Juve Stabia in rimonta e poi, soprattutto, quello con il Benevento nel big match dell’Arechi che di fatto decise il campionato della Salernitana. In tutto 28 presenze lo scorso campionato condite da sei reti (in gol anche contro il Cosenza all’esordio, e la Lupa Roma sia all’andata sia innescando una doppietta nella gara di ritorno). Molto spesso, però, Menichini lo relegava in panchina per via del 3-5-2 che lo castrava in un modulo in cui si sentiva stretto. Quest’anno, invece, le cose sembravano essere cambiate. In maniera esponenziale. Il brasiliano ha avuto una partenza straordinaria. E’ stato il trascinatore della squadra nel primo mese e mezzo. Ha siglato la doppietta che ha steso l’Avellino nel derby all’esordio, tenendo spesso a galla la truppa di Torrente e segnando con una continuità impressionante. In cinque partite cinque gol e prestazioni sempre sugli scudi, nonostante una fastidiosa tallonite che lo ha costretto a giocare senza allenarsi. Poi, però, si è spenta la luce. Dopo l’eurogol alla Ternana del 26 settembre scorso, Gabionetta ha avuto un’involuzione. La squadra ne ha risentito, il giocatore è tornato ad essere il malinconico indolente del passato che si accendeva soltanto a sprazzi. Come nel caso delle due accelerazioni che hanno portato altrettanti gol di Coda contro l’Ascoli e il Como in trasferta. Poco, troppo, poco. La tifoseria lo ha aspettato a lungo e invano. Lo ha coccolato, atteso, stuzzicato, pungolato, ma il brasiliano era l’ombra di se stesso. Fino alle ultime due apparizioni in granata. Prima contro lo Spezia e poi contro la Ternana con altrettante espulsioni. L’ultima in meno di 5 minuti da quando era stato inserito in campo. Un lampo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso. Un lampo come il trasferimento in Cina. Gabionetta stamattina ha salutato tutti al Volpe: lascia la Salernitana dopo un anno e mezzo, 52 presenze ed 11 gol. Poco più di una suggestione.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta