IL RUGGI FA SEMPRE NOTIZIA

Dopo il polverone sollevato per gli assenteisti all’Arena, condotta da Massimo Giletti e in onda su RAI UNO, si è tornato a parlare del Ruggi d’Aragona per la vicenda mazzette, la brutta pratica messa in campo per scavalcare l’ordine delle liste di attesa ed essere operati prima. Nel corso della trasmissione è stato denunciato che per velocizzare l’ordine e i tempi di prenotazione a un 60enne affetto da un melanoma sono stati chiesti duemila euro e dopo l’intervento l’uomo è stato visitato dagli stessi medici che avevano chiesto le tangenti. Ad un’altra persona sono stati chiesti tremila euro, poi “ridotti” applicando un piccolo sconto. I soldi venivano messi nei fogli piegati dei giornali locali, il medico in persona passava a fare le visite che precedevano gli interventi e prendeva il giornale con i soldi. Un sistema che in molti conoscevano, secondo quanto hanno dichiarato alcuni dipendenti intervistati in ospedale in forma anonima. Sapevano un po’ tutti che a Neurochirurgia c’era un giro di mazzette perché «giravano delle voci», ma altri lavoratori dell’ospedale hanno affermato che era un sistema più diffuso e che non riguardava un solo reparto. L’avvocato Michele Sarno, dallo studio televisivo, ha lanciato stoccate al commissario straordinario del “Ruggi”, Nicola Cantone che, dopo aver precisato di essere arrivato dopo i licenziamenti, ha anche chiarito che «sono stati trasmessi all’Azienda gli atti della Procura e quindi se i provvedimenti sono stati presi evidentemente c’erano gli estremi per i licenziamenti, e non è escluso che si possa arrivare al paradosso che ci siano assoluzioni nelle aule di tribunale e licenziamenti da parte dell’Azienda.

Autore dell'articolo: Marcello Festa