IMMACOLATA AMARA PER I DIPENDENTI COPAS E TITANUS –

Festa dell’immacolata triste per i dipendenti Copas e Titanus, impegnati nelle attività di custodia e pulizia del centro commerciale La Fabbrica del gruppo Lettieri a Salerno. Le maestranze, in lotta per il loro futuro lavorativo, oggi hanno manifestato la loro delusione davanti alla struttura commerciale. “Dopo mesi di disoccupazione speciale sono stati riassunti con contratti di lavoro a tempo parziale a 23 ore settimanali praticamente a circa 600 euro mensili. Vani sono stati i tentativi di avere un confronto con l’azienda e con lo stesso gruppo Lettieri che per il passato si erano resi garanti con vari accordi sottoscritti presso la sede della Regione Campania per la ricollocazione di tutti i lavoratori”, ha detto Angelo Rispoli, segretario generale della Fiadel provinciale. “Infatti i dipendenti in questione sono gli ex dipendenti diretti di Lettieri quando era titolare delle Mcm di Fratte e gli stessi accettarono gli accordi sottoscritti dallo stesso gruppo che li ricollocò nell’azienda Medsolar per la realizzazione di pannelli fotovoltaici. Quest’ultima ditta ha cessato la produzione dopo meno di due anni. Anche in questa occasione i lavoratori pur di salvaguardare il loro futuro accettarono una nuova riconversione trasformandosi in dipendenti delle aziende che avrebbero gestito le pulizie presso il centro commerciale “Le Cotoniere” e nel settore edile per la realizzazione de “La Fabbrica”. Ad oggi, dopo tanti sacrifici e accettando sempre gli impegni proposti dal gruppo Lettieri, i dipendenti versano in una situazione ai limiti della miseria”.

Una situazione intollerabile per Rispoli, che ha deciso di partecipare all’iniziativa dei lavoratori davanti a “La Fabbrica”. “Con l’assemblea di stamattina si chiede al gruppo Lettieri e alle istituzioni di aprire un tavolo di confronto per il rispetto degli accordi per un futuro lavorativo decoroso come era stato concordato, tant’è che gli addetti per un periodo sono stati dipendenti a pieno orario sia presso Le Cotoniere che presso La Fabbrica. Dopo un periodo dove ogni mese percepire la retribuzione rappresentava un momento di tensione a causa dei pagamenti sempre in ritardo e con acconti da fame, ai dipendenti è stato imposto di collocarsi in disoccupazione speciale garantendo che all’apertura de “La Fabbrica” vi sarebbe stato la piena occupazione e un futuro lavorativo per tutti. Oggi con le assemblee di tre ore per turno che si tengono all’interno del centro “La Fabbrica” si lancia un primo segnale di mobilitazione”, ha concluso Rispoli. “Abbiamo richiesto l’intervento del prefetto di Salerno per la convocazione delle parti affinché le parole non siano vane promesse ma atti concreti. Salerno non può più perdere posti di lavoro”.

Autore dell'articolo: Marcello Festa