L’ALTRA FACCIA DEL COVID: SOS DI LEGAMBIENTE –

Mascherine e guanti sono da tempo diventati accessori fondamentali, parte integrante del nostro modo di vestire e strumenti indispensabili per proteggersi dai rischi del contagio da covid. Basta fare qualche passo in strada, però, per dolersi di come questi dispositivi di protezione personale possano trasformarsi in rifiuti difficili da smaltire, specie se non conferiti in maniera corretta ma abbandonati sui marciapiede o nelle aiuole della città. Da uno studio di Legambiente emergono dati allarmanti. Basta un minuto di camminata per le strade delle nostre città per

fotografare l’altra faccia dell’emergenza sanitaria. Infatti nelle città capoluogo campano ogni minuto incontriamo sulle nostre strade, in media, ben 3,4 rifiuti legati alla crisi pandemica tra salviette, mascherine, guanti. Nello specifico, ogni minuto di camminata nelle nostre città ci imbattiamo in 1,1 mascherine e ben in 2,2 salviette. Occorrono meno di 8 minuti per imbattersi in un guanto abbandonato e poco meno di 11 minuti per incontrare altri rifiuti legati alla crisi pandemica (come materiali da imballaggio di mascherine e gel ecc). Complessivamente sono stati individuati ben 680 rifiuti legati alla crisi pandemica, in media 45 rifiuti per ogni chilometro di percorso cittadino. I rifiuti maggiormente presenti sono state le salviette per l’igiene delle mani, seguite dalle mascherine. L’entità del fenomeno dell’abbandono di rifiuti sanitari,inquinanti per la salute e per l’ambiente, per strada è stata fotografato da Legambiente Campania attraverso una azione di Citizen Science che ha visto coinvolti cittadini e volontari nella prima indagine sui rifiuti, direttamente o indirettamente legati alla riduzione della diffusione del covid, dispersi e abbandonati nelle nostre strade cittadine. Sono stati investigate 15 km di percorso cittadino 1 nel comune di Avellino, 1 per Benevento e 1 per Caserta, 10 nella città Napoli e 2 per Salerno da maggio, giugno e settembre 2021.Per quanto riguarda Salerno l’indagine di Legambiente è stata effettuata su due strade, una del centro cittadino, condotta nel mese di maggio, e l’altra nei pressi del Lungomare. Complessivamente sono stati individuati in media 8,5 rifiuti covid abbandonati per chilometro. “Sembra che ci siamo già dimenticati di tutto quello che è successo in questo ultimo anno. Le nostre abitudini- commentaMariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania- possono avere un impatto enorme e questo virus lo sta dimostrando. I dispositivi di protezione tra mascherine (chirurgiche, FFP2/3 e di comunità) e guanti, fondamentali per la nostra e per la protezione degli altri, rappresentano anche un problema ambientale e sanitario più serio di quello che pensiamo quando il loro smaltimento non è corretto. Mascherine, guanti e salviette sono realizzati con molteplici fibre di plastica, che possono permanere nell’ambiente per decenni contribuendo alla formazione micro e nano plastiche. È importate ricordare a tutti che i dispositivi di protezione devono essere correttamente conferiti nella frazione indifferenziata e non devono essere assolutamente dispersi in ambiente. Spesso le persone- prosegue Imparato- che abbandonano oggi questi oggetti sono le stesse che prima abbandonavano altri rifiuti per strada senza alcun rispetto né per la salute né per l’ambiente. Certo che oggi, dato il tipo di rifiuto potenzialmente infetto, questo atteggiamento è ancora più grave. Un ruolo fondamentale però spetta anche agli amministratori che devono intensificare e investire su campagne di sensibilizzazione sulle corrette modalità di conferimento dei materiali sanitari e al tempo stesso non solo emanare ordinanze che prevedono multe per chi getta a terra mascherine e guanti ma anche applicarle con sanzioni. Come Legambiente faremo la nostra parte con Puliamo il mondo, la più grande campagna di volontariato ambientale che si svolgerà il 24, 25 e 26 settembre con l’obiettivo di ripulire le strade, i parchi, i giardini, le piazze, i fiumi e le spiagge delle città. Lanciamo un appello ai comuni e ai cittadini di aderire e partecipare per tutelare il territorio”.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto