A pochi giorni dallo stop dell’inceneritore di Acerra si trova un accordo sui siti di stoccaggio provvisorio. Quattro giorni prima per far fronte ad una situazione di cui si ha notizia da più di un anno. La tragicommedia dei rifiuti in Campania continua ad essere trattata con il metodo dell’emergenza e non della pianificazione e della gestione. Ci auguriamo che il piano presentato non solo sia nel complesso capace di evitare scene già viste di rifiuti per strada, ma soprattutto rispetti i tempi previsti in 90 giorni per i siti di stoccaggio temporaneo. Le comunità sono stanche e sfiduciate e rispettare i tempi è fondamentale e necessario. Montagne di ecoballe ancora presenti sul territorio non fanno ben sperare per il futuro. Tutto questo in una Regione il cui sistema di gestione dei rifiuti urbani continua ad essere un labirinto che utilizza ancora lo strumento dello smaltimento fuori dalla Campania di gran parte dei rifiuti, 800 mila tonnellate all’anno oltre il 30% del totale e la quasi totalità della frazione organica. L’unica via d’uscita possibile dal labirinto dell’emergenza è chiudere il cerchio con gli impianti di compostaggio, mettere in campo un’azione importante di prevenzione della produzione dei rifiuti e di sensibilizzazione per rilanciare la raccolta differenziata. In una nota Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania su piano regione Campania in vista chiusura impianto di Acerra
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