LETTERA APERTA: I SENEGALESI SCRIVONO AL SINDACO NAPOLI –

Una lettera aperta scritta dal leader della comunità senegalese di Salerno Daouda Niang al Sindaco e a tutte le alte cariche istituzionali del territorio per ribadire il profondio disagio vissuto dagli ambulanti extracomunitari che vivono e operano nel comune capoluogo, una lettera accorata, ma anche con qualche passaggio abbastanza inquietante come quando Niang, sottolineaeando la proposta lanciata tempo fa di concedere agli ambulanti “come in passato l’area del Sottopiazza della Concordia per le attività del commercio” aggiunge “la necessità del superamento del clima di forte controllo che vige nell’area del Lungomare che non giova alla sicurezza della città”. Passaggio, come detto, abbastanza inquietante, forse –

vogliamo immaginare – frutto di un errore di scrittura. Impensabile, infatti, che si auspichi minor controllo in quanto questo non giova alla sicurezza! Uscita clamorosamente a vuoto che farebbe bene il leader della comunità senegalese a rettificare immediatamente a scanso di equivoci. Per il resto Niang, nella corposa missiva, sottolinea che a Salerno “almeno 250 famiglie di lavoratori e lavoratrici ambulantiitaliani, senegalesi e bangladesi si sono ritrovate quasi del tutto senza lavoro negli ultimi due anni, a causa della forte restrizione delle possibilità e degli spazi per l’esercizio delle attività commerciali e che, in vista del 1° Maggio (Festa dei lavoratori), chiediamo all’Amministrazione comunale e alle altre istituzioni locali digoverno di riaprire i canali di ascolto, riprendendo a pensare la concessione dell’area del Sottopiazza della Concordia per il commercio ambulante, come è stato fatto per anni fino al recente passato”, area negata dall’amministrazione comunale per problemi di sicurezza e sostituita dall’area di via Calò ad oggi – si sottolinea nella missiva – ancora ferma al palo. “Noi – scrive Niang – rivendichiamo il diritto alla dignità e, quindi, ad un lavoro e ad un reddito. Non chiediamo favori, né elemosine, né attenzioni particolari…..Chiediamo di essere trattate e trattati come tutte le altre persone che vivono a Salerno. Rivendichiamo il diritto alla città, per noi e per tutti, e di essere presi in considerazione dall’Amministrazione comunale, perché noi non siamo cittadini di serie B, né siamo utili solo per costruire sudi noi polemiche, propaganda politica e politiche di repressione…. Ci aspettiamo altrettanta sincerità e disponibilità da parte delle istituzioni locali, da parte dell’Amministrazione comunale così come da parte della Prefettura, per affrontare la crisi sociale che il lavoro ambulante, in particolare quello dei senegalesi, dei bangladesi e di alcuni italiani, sta vivendoin città.

così come da parte della Prefettura, per affrontare la crisi sociale che il lavoro ambulante, in particolare quello dei senegalesi, dei bangladesi e di alcuni italiani, sta vivendo in città.

Autore dell'articolo: Marcello Festa