MENICHINI: “UN SORRISO PER LA SALVEZZA”

Una mezza partita. Una mezza rivincita. Giusto 45’ minuti per snocciolare il suo pensiero e per lanciare messaggi inequivocabili a tutti. Piazza, stampa, tifosi, proprietà: amici e presunti nemici. Tanto è servita la conferenza stampa di Leonardo Menichini ieri al SeciCenter di Salerno. Il trainer granata, subentrato a Torrente, si è presentato con qualche minuto di ritardo nell’accogliente sala riunioni del centro convegni di proprietà della famiglia Barbaro. Il tecnico di Ponsacco si è presentato all’appuntamento con i media, accompagnato dall’addetto stampa Gianluca Lambiase e dal team manager Salvatore Avallone. Insieme a lui, però c’era sempre il suo immancabile “amico entusiasmo” anche se il volto era grave, ma le parole trasmesse al gruppo tradivano un tentativo di rasserenare l’ambiente. Dopo gli scatti con i fotografi e i benvenuto di rito con i giornalisti, le prime parole sono state quasi di stupore per il numero di reporter presenti al Seci Center: “mamma e quanti siete”, ha detto il tecnico. Quasi come se non ricordasse o avesse rimosso il suo passato recente a Salerno. Fino a ieri l’altro, infatti, Leonardo Menichini giocava a tennis a due passi da casa sua, seguendo il calcio e la Salernitana con occhio interessato, ma comunque distaccato. Da ieri gli occhi erano di chi sa di avere una grossa responsabilità sulle spalle. Quasi la stessa che aveva quando, subentrato a Somma gli fu assegnato i compito di approdare in serie cadetta. Oggi la deve salvare. La B, s’intende.

Il tecnico fedele al suo credo non le ha mandate Fabiania dire. Sente jjjjjj“sua” la Salernitana, ma precisa che è una squadra che non ha fatto lui. Ne ad agosto, quando non fu confermato proprio perché chiedeva gente di categoria, tantomeno nel mese appena passato quando avrebbe potuto dare indicazioni sui rinforzi da prendere.

Oggi “Menico” ritrova una squadra già fatta a cui proverà a trasmettere quella serenità che il suo “fidato amico entusiasmo” gli garantisce sul piano personale. Parla di un gruppo che deve credere maggiormente in se stesso, di giocatori che sappiano fare anche le riserve, di gente pronta alla prima chiamata. Magari con un sorriso. Cerca alchimie, ricette, pozioni per trovare la quadratura del cerchio che centra in una salvezza a 50 punti. O giù di li. Il tecnico ha usato spesso metafore, provando a dribblare sul rinnovo del contratto su quello che poteva essere e non è stato e soprattutto sul suo rapporto con il diesse Fabiani. “Non c’è l’ho con nessuno. Sia io che lui abbiamo un obiettivo comune che è la salvezza della Salernitana”, dice concludendo con un mantra: “la vita è troppo breve per avercela con qualcuno”. Già, il tempo. La Salernitana ne ha poco. Come i punti in classifica. Esattamente la metà di quelli del Pescara prossimo avversario all’Arechi. “Sulla carta gli abruzzesi sono più forti, ma noi dobbiamo provarci con tutti. E giocarcela con tutti, accettando anche un pareggio se in quel momento è il meglio che possiamo prendere”. Menichini si toglie più di un sassolino, rispolvera Pollace, prova già a fare pretattica ed intanto ammette di voler parlare con ogni singolo giocatore. Ieri sera ha parlato con la stampa, prima lo aveva fatto con la squadra, da oggi lo farà con ogni singolo giocatore.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta