PESCATORE TRUFFALDINO STANATO DALLA CAPITANERIA

La Capitaneria di Porto di Salerno, diretta dal C.V. (CP) Gaetano ANGORA, ha eseguito una importante operazione di polizia finalizzata alla repressione della pesca illegale.

I militari del Nucleo di Polizia Giudiziaria della Guardia Costiera, infatti, durante la ordinaria attività di vigilanza in mare, hanno eseguito una ispezione ad un peschereccio intento ad esercitare attività di pesca professionale.

Nel corso dei controlli, il personale della Capitaneria di Porto ha accertato che il pescatore presente a bordo era sprovvisto sia dei documenti di bordo che di quelli personali e, pertanto, il peschereccio è stato scortato dalla motovedetta della Guardia Costiera all’interno del porto commerciale di Salerno, al fine di procedere a verifiche più accurate.

Dopo una puntuale ricerca è emerso che il peschereccio in questione, di proprietà dello stesso pescatore, alcuni giorni prima era stato posto in disarmo, e cioè era stato sbarcato l’intero equipaggio ed erano stati consegnati in Capitaneria tutti i documenti; per tale ragione l’unità non era autorizzata ad intraprendere la navigazione né, tantomeno, ad eseguire attività di pesca.

Al fine di approfondire ulteriormente la vicenda, i militari della Guardia Costiera di Salerno hanno eseguito ulteriori ricerche al fine di verificare la posizione amministrativa del pescatore marittimo, rilevando che lo stesso, nel 2014, aveva avanzato istanza alla Regione Campania al fine di ottenere la cancellazione dal registro pescatori marittimi e beneficiare dell’erogazione dei contributi pubblici previsti per i soggetti che abbandonano l’attività di pesca professionale, cosa che infatti era avvenuta

La Giunta Regionale della Campania, infatti, aveva disposto l’erogazione di 40 mila euro in favore del marittimo, contributi finanziati per il 50% dalla Comunità Europea, per il 40% dallo Stato e per il restante 10% dalla stessa Regione Campania. Beneficiando di tale contribuzione, il marittimo non può più esercitare la pesca professionale, e gli è interdetta una nuova iscrizione nel registro dei pescatori per almeno 5 anni.

Nonostante ciò, il marittimo continuava ad esercitare attività di pesca professionale utilizzando il peschereccio di sua proprietà, peschereccio che peraltro aveva intrapreso la navigazione sebbene fosse in disarmo.

Per le gravi infrazioni accertate, il marittimo è stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria per i delitti di truffa aggravata per il conseguimento di erogazione pubbliche e di assunzione indebita di comando di nave, e l’intero peschereccio è stato posto sotto sequestro dai militari della Guardia Costiera di Salerno.

Sono state inoltre contestate altre due violazioni amministrative per illeciti in materia di pesca e del codice della navigazione, e tutti gli attrezzi da pesca sono stati sequestrati per la successiva confisca.

Dei fatti sono state informate le Amministrazioni che hanno erogato finanziamenti contributivi, affinchè procedano al recupero delle somme concesse.

Autore dell'articolo: Marcello Festa