RIFIUTI DALLA TUNISIA NON PERICOLOSI. SARANNO TRASFERITI A PERSANO. 7 INDAGATI –

Non c’è pericolosità nei rifiuti compressi nei container che si trovano al porto di Salerno, sono sette invece gli indagati nel filone d’inchiesta dei rifiuti provenienti dalla Tunisia e che dallo scorso 24 febbraio sono stoccati in 213 container all’interno di un terminal del porto di Salerno. È quanto è emerso dopo le operazioni effettuate ieri nel porto commerciale di Salerno sotto l’egida della procura di Potenza, guidata da Francesco Curcio , alla presenza del pm Vincenzo Montemurro, che hanno avviato l’analisi sulla qualità dei rifiuti all’interno dei container rispediti indietro dalla Tunisia alla SRA di Polla

33 quelli controllati a campione sui  213 container tornati dalla Tunisia in seguito al lungo sequestro. Le operazioni, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, Vincenzo Montemurro, hanno visto impegnati i vigili del fuoco del nucleo NBCR specialisti che vengono chiamati ad intervenire quando esiste un pericolo di contagio da sostanze nucleari, biologiche, chimiche o radiologiche.

La Procura di Potenza ha, infatti, disposto un campionamento dei container per escludere la presenza di radioattività, di gas nocivi e – da un punto di vista visivo – la presenza di rifiuti pericolosi. I controlli hanno permesso di escludere che i rifiuti stoccati nei container siano radioattivi o che emanino gas nocivi.
Pertanto la Procura di Potenza – titolare del fascicolo – ha rilasciato il nulla osta al trasferimento.

Adesso dovrà essere concordato il tutto dal punto di vista amministrativo ed è probabile che l’iter per il trasporto nel sito militare di Persano, nel comune di Serre, debba essere stabilito in Prefettura a Salerno. Non si esclude che possa avvenire nelle prossime ore.

Sul fronte giudiziario sono sette gli indagati, nessuno di questi è collegato alla Regione Campania

Ma per il traffico di rifiuti internazionali ci sono tre componenti della famiglia Palmieri, proprietaria della Sra di Polla, e l’amministratore delegato dell’azienda, oltre a  due intermediari tunisini e un broker calabrese.

Intanto proprio da Serre il sindaco Franco Mennella ha rivolto un appello al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per chiedere il rispetto “del protocollo sottoscritto dagli organi istituzionali nel novembre 2007”.
“Le scrivo”, si legge nella lettera trasmessa via pec al Quirinale, “per porre alla Sua attenzione l’urgenza di questo territorio di evitare che ancora una volta venga utilizzato quale sito di stoccaggio di rifiuti d’incerta natura, prodotti altrove”. Mennella ha quindi ricordato il protocollo firmato nel 2007 quando “per senso di responsabilità questa collettività accettò di dare soluzione a un problema, quello dell’emergenza in Campania, che aveva raggiunto dimensione nazionale”.
“Quel protocollo – aggiunge Mennella – prevedeva che mai più questo territorio avrebbe accolto altri rifiuti”. Accordi che il Comune di Serre, anche con la lettera indirizzata al presidente Mattarella, chiede “vengano rispettati pedissequamente”.

Autore dell'articolo: Barbara Albero