ROGHI IN AZIENDE BUFALINE, INDAGA LA DDA DI SALERNO

La Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno apre un fascicolo sul Consorzio Bonifica di Paestum. E’ quanto riportato dal sito Stiletv.it. Infatti, si legge nell’articolo, su iniziativa e delega della locale Procura della Repubblica, i carabinieri della Compagnia di Agropoli, coordinati dal cap. Francesco Manna, hanno acquisito nei giorni scorsi numerosi atti, presso la sede in Via Magna Graecia a Capaccio Scalo, inerenti l’attività consortile svolta negli ultimi anni. Molti i faldoni che i militari della Stazione di Capaccio Scalo, diretti dal l.te Serafino Palumbo, hanno prelevato dagli uffici dell’ente di bonifica pestano, ascoltando anche diverse persone informate sui fatti. In particolare, la documentazione cartacea acquisita, che sarà passata al setaccio dai magistrati della Dda, riguarderebbe numerose delibere del Consiglio di Deputazione, gare d’appalto, forniture, gestione del personale dipendente e posizioni di ex amministratori e funzionari.
Un’indagine sulla quale i carabinieri mantengono stretto riserbo, scaturita a seguito dei due diversi roghi divampati, contemporaneamente, la notte tra il 30 e 31 dicembre del 2017, in altrettante aziende zootecniche riconducibili proprio ad esponenti del Consorzio Bonifica di Paestum, ovvero: la Masseria Eliseo, di proprietà del noto imprenditore Ettore Bellelli, già componente del Consiglio dei Deputati e tra i papabili candidati alla presidenza alle prossime elezioni consortili; e l’allevamento bufalino sito a Ponte Barizzo, appartenente all’avv. Nicoletta Giuliani, moglie dell’attuale direttore generale dell’ente consortile, l’ing. Guido Contini. Attualmente, il Consorzio Bonifica di Paestum è diretto dal commissario straordinario Biagio Franza, il quale, affiancato proprio da Contini, ha condotto una rigorosa gestione mirata al risanamento dell’ente, mettendo mano anche a questioni spinose, prima di condurlo a nuove elezioni non appena tutti gli atti propedeutici saranno formalizzati.
Dopo i raid incendiari, ad invocare pubblicamente l’intervento della magistratura sui due inquietanti episodi, apparsi evidentemente di chiara matrice intimidatoria, è stato il sindaco di Capaccio Paestum, Francesco Palumbo, seguito lo scorso febbraio dall’on. Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d’Italia, che annunciò invece di aver presentato, sull’accaduto, un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno, Marco Minniti.

Autore dell'articolo: Redazione