SALERNITANA: SERVONO DIALOGO E SCELTE PRECISE

A salvezza ottenuta, una volta messa al sicuro la serie B, la Salernitana non ha tanto tempo per rifiatare. Molte società cadette hanno già avviato la programmazione per la prossima stagione e sarebbe bene che, fatta un’analisi in merito al campionato appena archiviato, anche la Salernitana partisse a stretto giro. Non c’è bisogno di processi da celebrarsi su pubblica piazza, perchè è un dato oggettivo che la stagione appena trascorsa sia stata insufficiente a dir poco sotto tutti i punti di vista. Marco Mezzaroma ha preso atto del risultato del campo e delle critiche mosse alla proprietà dall’ambiente, ma anche delle ambizioni della tifoseria capace di garantire 25 mila presenze per la finale di ritorno dei playout a fronte delle 8 mila registrate a Trapani per la gara di ritorno dei playoff. Partendo dal dato numerico e da una base di seguito e calore che a Salerno difficilmente viene meno, la società deve aprire una nuova era, fatta di dialogo con la piazza e di una maggiore serenità nei rapporti. Claudio Lotito non ama le critiche, scambiandole sempre e solo per attacchi personali, atti di lesa maestà, quando, invece, gran parte dei rilievi mossi al suo operato sono frutto di constatazioni oggettive. Il dialogo dovrebbe essere il nuovo tratto distintivo della gestione Lotito- Mezzaroma, troppo spesso arroccata sulle sue posizioni. I patron ci mettono i soldi, ma Salerno risponde con passione e sostegno fuori dal comune e, dunque, è più che legittimo che rivendichi la libertà di poter sognare. Lo fanno a Trapani, non si vede perchè Salerno debba restare sempre in seconda fila, costretta ad accontentarsi di vivacchiare là dove si trova. Non si chiede la luna, ma una programmazione che consenta un salto di qualità a tutti i livelli dalla prima squadra alle giovanili, passando per le strutture, lo staff medico e tutto ciò che ruota intorno ad una società di calcio. Accettare le critiche, senza prenderle come offese personali, sarebbe un passo decisivo per inaugurare una nuova era e per approcciare nel modo giusto la stagione ventura che bussa già alle porte e richiede scelte tempestive. Lotito e Mezzaroma devono decidere se andare avanti con Fabiani, se confermare Menichini o, eventualmente, su quali altre figure professionali puntare. Il ds è da tempo caduto in disgrazia presso Lotito e la sua permanenza appare difficile. L’allenatore ha portato a casa il risultato, ma mercoledì sera ha parlato già da ex. Il futuro potrebbe essere Simone Inzaghi, giovane tecnico che si è cimentato anche sul palcoscenico della massima serie, ma che rappresenta un punto interrogativo perchè non ha esperienza della cadetteria e non si sa se sarebbe in grado di reggere le pressioni di Salerno. Non sarebbe sbagliato pensare anche a soluzioni di maggiore impatto sotto l’aspetto del carisma, dell’esperienza, della personalità. Quella dell’allenatore e del direttore sportivo saranno scelte importanti. E si spera siano partorite in tempi non troppo lunghi perchè altrimenti la lezione del campionato appena trascorso sarebbe già stata dimenticata.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto