GRANATA: UNO STOP, TANTE COLPE

Una serataccia. Contro la Pro Vercelli doveva essere la partita della continuità, il match in cui mettere fieno in cascina, la gara da vincere a tutti i costi per dare una svolta – magari non definitiva – ma certamente sostanziale al campionato della Salernitana. E invece si è trasformata ben presto in un incubo per i granata. Lo scontro salvezza se lo sono aggiudicati gli uomini di Foscarini che, senza strafare, hanno messo in luce tutti i punti neri dell’undici e delle scelte di Torrente. Una doppietta di Mustacchio ha deciso l’anticipo della 15esima di B. A nulla è servito il gol del momentaneo pareggio di Donnarumma, al suo quinto sigillo stagionale in quattro gare.

La Salernitana ha perso la terza partita di fila in un anticipo serale. La terza sconfitta all’Arechi. I granata hanno ripreso a incassare gol a grappoli ed hanno confermato tutte le lacune manifestate – ed evidenziate – dall’inizio della stagione. Al netto degli infortuni e delle defezioni in difesa sia ben chiaro, che pure hanno avuto la loro influenza. A questo punto non si tratta più di episodi isolati o di casi sporadici. Derubricarlo a qualcosa del genere sarebbe un esercizio davvero pericoloso oltre che disonesto. Siamo entrati nel vivo del campionato. Il torneo è ad un terzo del suo cammino e la Salernitana è sempre più invischiata nelle sabbie mobili della bassa classifica. 15 punti in 15 partite sono una media da retrocessione: è inutile nascondersi. La Salernitana ha carenze strutturali in organico e questo è un dato oggettivo. Torrente ha dovuto fare i conti con l’epidemia di centrali difensivi, infortuni e squalifiche. Il tecnico ha provato ad arrangiarsi ed ha volte lo ha fatto anche bene. Ieri, no. Ieri ci sono anche grosse responsabilità tecniche sull’exploit della Pro Vercelli. Non ha convinto il modulo, non hanno convinto gli uomini e non hanno convinto le sostituzioni. La Salernitana è scesa in campo con un 4-4-2 anonimo, in cui hanno giocato a nascondino il fantasma di Sciaudone ed uno spento Gabionetta. Sarebbe stato molto meglio tenere il brasiliano sulla tre quarti. Più vicino alla porta, insomma. E poi perchè Sciaudone – questo Sciaudone – invece di Bovo. Infine i cambi. Giuste le sostituzioni, sbagliato richiamare in panchina Coda. Da quel momento in poi, infatti, Donnarumma non ha avuto più il partner ideale per trovare spazio e provare a bucare ancora la difesa piemontese. Inutile girarci intorno: ieri anche Torrente è andato in palese confusione. La sua posizione però non è in discussione. E’ stato il co-patron Marco Mezzaroma a blindare il tecnico in sala stampa. Intanto Mezzaroma e Fabiani sono rimasti fino a notte fonda in sede per fare il punto della situazione. Torrente non si tocca, ma ci si aspetta anche una reazione. Facile a dirsi, difficile a farsi, considerando il trittico di trasferte – coppa Italia compresa a La Spezia martedì prossimo – che attende la Salernitana.

Gabionetta e compagni saranno di scena prima a Vicenza e poi a Livorno nel turno infrasettimanale per poi tornare il 12 dicembre all’Arechi contro l’Ascoli.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta