SALERNO ENERGIA-IREN-ACQUAMET, I DUBBI DI LAMBIASE

“Nel 2016 l’Amministrazione Comunale propose al Consiglio Comunale l’approvazione delle delibere di accorpamento di due Società controllate e partecipate dal Comune, con due aziende “esterne”: Salerno Energia Vendite con IREN e Salerno Distribuzione con AQUAMET.

L’operazione fu illustrata come necessaria e utile per “razionalizzare ed efficientare” le attività e i servizi erogati, con l’obiettivo di ottenere meno sprechi, maggiori “entrate” per l’Ente Pubblico e quindi maggiore risparmio per il cittadino-utente, costretto a pagare bollette “salatissime”.

Ebbi all’epoca forti dubbi e perplessità, che diventano oggi più credibili, vista la recente vicenda giudiziaria aperta dalla Procura di Forlì, che interessa anche “Salerno Energia Distribuzione S.p.A.”.

Posi alcune domande:

1) Perché IREN in assenza di una “selezione pubblica” ha ottenuto il 50% delle azioni della nuova Società, senza che il Comune di Salerno ricevesse alcun ritorno economico certo? IREN aveva abitudini diverse: nel 2013 mise in vendita le azioni di una sua partecipata in Toscana, richiedendo al gruppo interessato ben 19 milioni di euro.

2) AQUAMET, selezionata con procedura a evidenza pubblica, è stata premiata con la partecipazione del 43,5% nella nuova Società, senza che essa portasse nulla in cambio; è semplice concessionaria, in proroga con rinnovo annuale, della gestione e distribuzione del gas in soli tre Comuni della provincia di Salerno, i quali sono i proprietari della rete.

3) AQUAMET è posseduta da altre Aziende (il 75% del capitale sociale di Aquamet S.p.A. è stato acquisito da Mediterranea Energia soc. cons. a r.l. Gruppo Cons Coop), che operano sul mercato del gas. Aziende che risultano socie di AQUAMET, potrebbero essere concorrenti della nuova società SA Energia Distribuzione + AQUAMET nelle “gare pubbliche di bacino per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas” che dovrebbero essere bandite ai sensi del D.M. 18 ottobre 2011.

4) Le gare pubbliche di bacino non sono ancora ”partite”, sebbene l’ultima proroga concessa dal D.L.192/2014 abbia previsto la scadenza del 31 dicembre 2015. Se fossero già “partite”, si sarebbe posta un’altra questione. Salerno, Comune capofila, avrebbe dovuto svolgere il ruolo di Stazione appaltante: può il Comune di Salerno, quale Stazione appaltante, partecipare contemporaneamente con la sua nuova Società alla gara pubblica che sarà bandita?

Il problema che oggi però dovrebbe preoccupare maggiormente, a un anno pieno dalla fusione e/o accorpamento delle nuove Società, è ancora altro: dopo queste due “operazioni” il Comune di Salerno ha perso o guadagnato economicamente?

Ho messo a confronto i bilanci del 2016 (quando le due Società erano totalmente partecipate dal Comune) e del 2017 (quando le nuove Società erano partecipate dal Comune di Salerno per il 48% in IREN-SA energia vendite e per il 56% in SA distribuzione-AQUAMET).

Le Società, a bilancio approvato, hanno distribuito al socio Comune di Salerno utili pari a 3.300.000 di euro nel 2016, e appena 2.300.000 di euro nel 2017.

Il Comune in un solo anno ha perso 1.000.000 euro!

Dobbiamo continuare a rimetterci anche nei prossimi anni?”

Autore dell'articolo: Marcello Festa