SANNINO GIOCA A NASCONDINO

Prima l’equilibrio, poi il turnover. In mezzo più di una sorpresa. Sannino sa di giocarsi una grossa fetta di credibilità stasera ad Ascoli nel turno infrasettimanale del campionato cadetto. Al “Del Duca” la Salernitana torna al recente passato, cambia qualche pedina, ma il tecnico sembra comunque intenzionato ad affidarsi ai suoi pretoriani. I granata scenderanno in campo con il 5-3-2. Il turnover ci sarà rispetto alla gara con l’Entella, ma probabilmente sarà meno sostanzioso di quanto ci si sarebbe aspettato. Il tecnico si porta dietro ancora qualche dubbio sulla formazione da schierare stasera al Del Duca. Dubbi dipanati, probabilmente, nel risveglio mattutino che la squadra ha sostenuto stamani in terra marchigiana. Nelle prove tattiche di stamani, infatti, sarebbero stati confermati Improta e Vitale sugli esterni con Busellato, Della Rocca e Zito in mediana ed il tandem composto da Coda e Caccavallo. Chissà se anche in questo caso si tratta di pretatttica.

La prima certezza è l’avere nuovamente abiurato all’impiego contemporaneo dei tre tenori. Ancora una volta il sacrificato di turno sembra essere Donnarumma. Al suo posto è ballottaggio Rosina-Caccavallo.

Cambi anche in difesa e a centrocampo. Per quanto riguarda il pacchetto arretrato Alessandro Tuia potrebbe sostituire uno tra Luiz Felipe e Perico con Bernardini confermato al centro. In mediana, invece, le scelte dipenderanno anche dalle condizioni di Oder che lamenta un’infiammazione al gluteo. In caso di forfait del ganhese Della Rocca sarebbe costretto agli straordinari in cabina di regia, preferito a Ronaldo. Busellato è certo di una maglia con Antonio Zito nel ruolo di mezzala sinistra. In avanti, invece, fiducia a Massimo Coda, autore del gol del pareggio con l’Entella ed attuale bomber granata con tre reti all’attivo. A dargli man forte uno tra Rosina e Caccavallo. Le quotazioni di quest’ultimo pare siano in aumento nelle ultime ore. Un turnover, insomma, con l’Ascoli nel mirino e lo spauracchio Cacia da esorcizzare.

Autore dell'articolo: Eugenio Marotta