STUPRO DI VALLO: IL 19ENNE SI DIFENDE –

È stato un amico del fratello a violentarla. Il ragazzo dai modi gentili ed educati di cui si fidava, improvvisamente si è trasformato in un mostro. In pochi minuti il diciannovenne le ha strappato l’innocenza e la serenità di una sedicenne. A nulla sono valse le urla di dolore. Quel ragazzo di soli due anni più grande di lei l’ha brutalmente costretta ad avere un rapporto sessuale. Poi sanguinate l’ha lasciata per strada dinanzi alla casa dove gli amici stavano festeggiando il diciottesimo compleanno del fratello. Emergono dettagli agghiaccianti, sulla storia di violenza sessuale denunciata dalla sedicenne di Vallo della Lucania. La violenza si è consumata lunedì notte. La festa era in corso in alcuni locali di proprietà di un assessore comunale nei pressi dello Stadio Morra. Ad un certo punto della serata la ragazza si allontana della festa per accompagnare delle amiche fuori, dovevano ritentare a casa. Il diciannovenne avrebbe approfittato di quei pochi in cui la ragazza è rimasta sola per violentarla. Per il ragazzo, difeso dall’avvocato Angelo Segreto, è scattata la denuncia a piede libero. Il Gip non ha disposto il fermo ma non sono esclusi sviluppi ed un cambio del provvedimento nei suoi confronti. Le indagini sono condotte dei carabinieri della compagnia di Vallo, diretta dal capitano Mennato Malgieri e coordinate dal procuratore capo Giancarlo Grippo. Dal racconto della sedicenne la ricostruire minuziosa e precisa di quanto accaduto. Il diciannovenne con violenza l’avrebbe costretta ad avere un rapporto sessuale completo. Era la sua prima volta. La sedicenne non aveva avuto esperienze sessuali. A conferma della violenza subita, le visite mediche a cui è stata sottoposta all’ospedale San Luca dove è arrivata ancora sanguinante. “La visita ginecologica – tiene a precisare l’avvocato Vincenzo Cannavacciuolo, legale della vittima – ha evidenziato evidenti segni della violenza ”. A carico del diciannovenne ci sarebbero gravi indizi di colpevolezza “per questo reato – ribadisce Cannavacciulo è obbligatorio l’arresto. A nostro avviso la procura avrebbe già dovuto emettere un provvedimento restrittivo”. In qualità di difensore della ragazza l’avvocato ha presentato una memoria difensiva per chiedere alla procura la nomina di un ginecologo esperto in materia di accertamento di violenza sessuale con un supporto anche di carattere psicologico. Precisa la posizione dell’avvocato Segreto “Ciò che sta accadendo a danno del mio assistito – dice – è gravissimo. Assai più grave dell’infondata accusa mossagli poiché va al di là della stessa e diventa condanna. Ribadisco con fermezza la distanza esistente tra l’innocente persona dell’indagato e la fangosa rappresentazione di ciò che se ne vuol dare”. Segreto sottolinea la piena e del tutto serena fiducia riposta nel regolare svolgimento delle indagini. La ragazza ha avuto il coraggio di denunciare l’avvenuta violenza. Significative le parole dell’assistente sociale del piano di zona “Viene da chiedersi chissà quante ragazze potrebbero aver subito la stessa cosa e non aver trovato la forza di denunciare, per paura di essere etichettate, non credute o perché culturalmente spesso si sottovaluta la gravità di eventi di cui si è vittime. Nei giovani questo è purtroppo frequente, parlano poco di violenza e spesso non riescono neanche a riconoscerla questo li espone non solo ad esserne vittime ma anche ad esercitarla. Denunciare richiede coraggio”.

Autore dell'articolo: Marcello Festa