TORRENTE ED UNA FIDUCIA SEMPRE PIU’ A TERMINE

Ed ora che si fa? Dopo aver seriamente pensato all’esonero di Vincenzo Torrente in seguito alla sconfitta di Avellino, ed averlo poi confermato e rinsaldato in panchina dopo la vittoria sul Brescia, ora Claudio Lotito si ritrova al punto di partenza. Era fin troppo facile prevedere che la fiducia del patron nei confronti del tecnico non fosse dettata da una convinzione di fondo, ma da motivi contingenti. Torrente non è stato esonerato dopo la gara di Avellino perchè, da un lato, ha goduto del sostegno di Fabiani, contrario al ritorno di Menichini, e, dall’altro, perchè la società sapeva di non avergli consegnato una rosa all’altezza. Poi, però, è successo qualcosa. Claudio Lotito ha preso in mano la situazione e ci ha tenuto a ribadirlo ai tifosi dopo la vittoria sul Brescia. Il patron si è dato da fare, agendo in prima persona sul mercato anche se non è riuscito a completare la squadra come avrebbe dovuto e voluto. Resta, però, profondamente convinto di averla resa più forte e, quindi, la prestazione ed il risultato di La Spezia sono stati ancor più indigesti. Lotito non l’ha presa bene e, a quanto pare, ha rimesso pesantemente in discussione la posizione di Torrente, appeso ancora una volta ad un filo. Perchè il patron non ama agire d’impulso e, dovesse passare la nottata, difficilmente si cambierebbe allenatore a tre giorni dalla difficilissima gara interna col Pescara. Ore decisive, dunque, per la panca granata. Lotito sta valutando il ribaltone e pensa a Menichini in prima battuta, con Novellino e De Canio in alternativa. Lo scenario è questo. Ora il pallino è nelle mani di Lotito. Questione di scelte e di tempo. Quello che resta sempre di meno alla Salernitana per rimettersi in carreggiata ed evitare la retrocessione.

Autore dell'articolo: Nicola Roberto