UN DONO DA CUSTODIRE GELOSAMENTE –

Il ricordo commosso di chi ha avuto la fortuna di conoscerla, il tributo sentito di chi, come tanti, tantissimi, hanno avuto modo di apprezzarne il genio. Ad imperitura memoria Salerno ha ringraziato in maniera solenne Zaha Hadid, considerata universalmente tra le archistar più geniali e creative, e lo ha fatto dedicandole e dedicandosi una delle ultime grandi opere partorite dalla mente creativa dell’elegante signora anglo-iraniana che la maggioranza dei salernitani hanno conosciuto attraverso le immagini, copiose andate in onda in questi giorni e, soprattutto, apprezzando le linee morbide della stazione marittima finalmente inaugurata dopo un percorso lungo e travagliato, un iter tecnico e burocratico interminabile. A conti fatti, escludendo – appunto il conto economico salatissimo circa 14 milioni di euro – si può ben dire che ne è valsa la pena. Perchè? Perchè quella che da molte parti è soltanto un’infrastruttura utile e funzionale allo sbarco-imbarco dei passeggeri, qui a Salerno è anche un’opera d’arte. Si sarebbe potuto costruire i mille modi diversi la necessaria stazione marittima, necessaria per mettere finalmente a regime lo sviluppo del turismo crocieristico e più in generale i trasporti dei passeggeri via mare, si è scelta la strada più lunga, tortuosa e costosa, affidandone la progettazione – dopo un concorso di idee lanciato alla fine dello scorso secolo, alla prestigiosa firma di Zaha Hadid. Quella conchiglia rovesciata che così, d’impatto, lascia tutti a bocca aperta assolverà così a due funzioni primarie: accoglierà e saluterà i turisti, rappresenterà un biglietto da visita originalissimo e unico della città di Salerno nel mondo. Ai salernitani il compito di preservarla gelosamente.

Autore dell'articolo: Marcello Festa

1 commento su “UN DONO DA CUSTODIRE GELOSAMENTE –

    Perillo Gaetano

    (Aprile 26, 2016 - 7:22 pm)

    Sono molto perplesso per la decisione di avviare l’esercizio della nuova Stazione Marittima con un affidamento provvisorio. Le giuste critiche che si sono sentite per i tempi lunghi impiegati per la sua costruzione – peraltro in parte giustificabili – sarebbero ancor più graffianti qualora realmente si dovessero attendere più di 24 mesi per mettere a regime la struttura, dato che, indipendentemente dai fondali, già ora si registrano arrivi significativi di navi da crociera al Molo Manfredi. Ritengo che il modo migliore per custodire gelosamente e amare la meravigliosa opera progettata dalla compianta Zaha Hadid consista non solo nell’offrirla all’ammirazione dei visitatori, ma anche nel dare una concreta dimostrazione che si tratta di un impianto pienamente funzionante e rispondente allo scopo.

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